Per la prima volta in Italia chi vorrà suonare e cantare per le strade dovrà avere l’autorizzazione ufficiale della città
Per gli artisti di strada di Como sarà installata una segnaletica per indicare loro dove potranno esibirsi. Un unicum in Italia, com’è unico il fatto che gli artisti per suonare e cantare dovranno essere in possesso di una autorizzazione rilasciata da Palazzo Cernezzi, dopo aver pagato una marca da bollo di 16 euro. Tutto questo è previsto dal nuovo regolamento comunale approvato lo scorso ottobre dall’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Rapinese, che in linea con quanto aveva deciso la giunta a trazione leghista con l’ordinanza "anti-poveri" ha stretto le maglie per gli artisti di strada. Per loro sono in arrivo nove contrassegni e dieci cartelli dove in città potranno esibirsi e chiedere a coloro che si fermeranno ad ascoltarli un contributo spontaneo e liberale "a cappello", per spettacoli che non dovranno durare più di un’ora tra le 9.30 e le 22 da aprile a ottobre e tra le 9.30 e le 19.30 nel resto dell’anno.
Per queste esibizioni, la giunta Rapinese ha anche individuato 19 postazioni in città: solo in questi punti gli artisti di strada potranno esibirsi. Le postazioni sono in piazza Verdi e in piazza Medaglie d’oro, con precedenza ai musicisti del Conservatorio. Poi, sul lungolago (vicino al Palace e a piazza De Gasperi), lungo la passeggiata Ramelli e Lino Gelpi e, fuori dal centro, ai parchi Traù, Segantini e Negretti. In questi palcoscenici è consentita una bassa amplificazione, con microfoni e casse acustiche per "non arrecare disturbo alla quiete pubblica". Musica anche nel centro storico: in via Bernardino Luini, in via Vittorio Emanuele, in piazza Perretta, in piazza Volta e in piazza Vittoria, in via Caio Plinio e in via Garibaldi, oltre che in piazza Fisac, in piazza Tricolore e in piazzale Giotto. La segnaletica per gli artisti di strada è bocciata dalle minoranze di centrosinistra e dal mondo dell’arte di strada e della musica.