Confine

Trenord: società considerata deficitaria. A febbraio si vota

La gestione dei treni lombardi è motivo di discussione nel dibattito dei candidati alle Regionali per il rinnovo del Consiglio regionale

I residenti saranno chiamati al voto tra il 12 e il 13 del prossimo mese
(Ti-Press)
19 gennaio 2023
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Irrompe la gestione di Trenord nel dibattito tra i candidati alle Regionali del 12 e 13 febbraio, giorni in cui i lombardi sono chiamati al voto per l’elezione del presidente della Giunta regionale e il rinnovo dei componenti del Consiglio regionale. Un interesse motivato dal fatto che l’attuale gestione di Trenord, responsabile del traffico regionale lombardo e delle linee transfrontaliere con il Canton Ticino, da anni è considerata deficitaria. C’è poi da ricordare che quotidianamente sono 700mila i frontalieri, tra lavoratori e studenti che per i loro spostamenti utilizzano i convogli di Trenord. Insomma, un elevato numero di votanti che potrebbero risultare determinanti per l’esito del voto.

Letizia Moratti (terzo polo), Pierfranco Majorino (centrosinistra) sono dell’avviso che la gestione dei treni lombardi debba essere tolta a Trenord, la "cui inadempienza è lampante", per cui, "serve una gara che permetta anche a player europei di partecipare". Non dello stesso avviso Attilio Fontana che in caso di rielezione (attualmente i sondaggi lo danno in vantaggio su Majorino) confermerà l’accordo con Trenord, che è controllata da Regione Lombardia.

E i disagi (ritardi e soppressione di treni) che i pendolari continuano a denunciare? "Tutta colpa dei binari di Rfi (il braccio operativo delle Ferrovie dello Stato, ndr)", sostiene Fontana. Rfi che si era impegnata a sostituire tutti i binari. Nel frattempo sul versante dei disservizi la situazione continua a peggiorare. Lo scorso mese di settembre Trenord ha soppresso 1’635 treni (54,5 al giorno); a ottobre è andata peggio, con 2’024 soppressioni (65 al giorno).

C’è poi da considerare il dato riferito ai ritardi. In settembre sulla linea Chiasso-Como-Monza-Milano (la tratta lombarda più utilizzata) i grandi ritardi (oltre 15 minuti) sono risultati 179 e 95 le soppressioni. In ottobre c’è stato invece un lieve miglioramento. Il coordinamento plenario dei comitati dei pendolari ha aperto una nuova petizione, con l’obiettivo di raccogliere 300mila firme.