Dopo un sopralluogo, il sindaco di Como ordina la rimozione forzata di una ventina di auto. Altre in divieto di sosta sono state multate
Nei giorni scorsi, circa venti auto sono state rimosse dal carro attrezzi, nel parcheggio della stazione unica di Camerlata, aperto ad agosto, perché ostruivano i passaggi pedonali. Un numero maggiore di vetture in divieto di sosta sono invece state multate. Il Comune di Como su indicazione del sindaco Alessandro Rapinese ha deciso di stroncare la sosta selvaggia. L’intervento è stato sollecitato anche dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che recentemente ha effettuato un sopralluogo nell’area per segnalare le criticità. "C’è scarso senso civico in chi impunemente lascia l’auto e ogni altro tipo di mezzo in sosta selvaggia" la denuncia di Domenico Cataldo, consigliere comasco dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, al termine del sopralluogo presenti anche assessori e consiglieri comunali di Como. La risposta del Comune non si è fatta attendere. Rapinese ha fatto scendere in campo il carro attrezzi. Insomma, non solo contro quei "precisetti svizzeri" che lasciano la propria autovettura dove è vietato, ma anche per chi nel parcheggio della stazione unica di Camerlata ostruendo passaggi pedonali e scalinate rende la vita difficile a tutti, ma soprattutto a ciechi, ipovedenti e anziani. Giusto, quindi, il pugno duro. Ma è opportuno considerare anche l’altra faccia della medaglia segnalata da pendolari e frontalieri: il parcheggio della stazione unica di Camerlata, il nuovo snodo ferroviario di Como, con i suoi 290 stalli è insufficiente. "Ci dite di prendere il treno, lasciare a casa l’auto, poi, però non realizzate le necessarie infrastrutture" osservano pendolari e frontalieri. C’è da chiedersi chi abbia progettato il parcheggio, costato parecchi milioni di euro, sulla base di quali previsioni di utilizzo abbia pensato che 290 stalli potessero essere sufficienti. Una previsione smentita dai fatti. Insomma, scontato che si parlerà ancora a lungo del parcheggio della stazione unica di Camerlata.