Lanciata questa estate una petizione per denunciare i disagi, adesso sono pronti a presidiare il Pirellone per far sentire la loro voce
Non arretrano i pendolari di Trenord. Dopo aver lanciato, a luglio, una petizione dal titolo emblematico – "I pendolari meritano un servizio ferroviario serio" – e aver raccolto oltre 30mila adesioni, in questi giorni hanno chiesto a Regione Lombardia un incontro con il presidente Attilio Fontana e l’assessore alle infrastrutture Claudia Maria Terzi per consegnare le firme e discutere sul da farsi. Se non dovessero ricevere risposte da Milano, annunciano, "abbiamo già previsto per il 18 novembre un presidio organizzato davanti a Regione Lombardia".
Una delle promotrici della petizione, Cristina Maranesi, commenta: "Sono passati tre mesi da quando è stata lanciata questa petizione. Tre mesi durante i quali Rfi e Trenord hanno causato ritardi e soppressioni di treni come se non ci fosse un domani: cavi elettrici che cadono, passeggeri abbandonati a sé stessi, passaggi a livello guasti, binari e rotaie che si usurano, centinaia di corse del passante ferroviario di Milano cancellate con rimpalli di responsabilità reciproci, linee turistiche (come la Lecco-Tirano) interrotte completamente nel periodo estivo, scioperi del personale di Trenord che anziché causare un danno al datore di lavoro, lo causano ai viaggiatori".
"Agli utenti, unici soggetti coinvolti che non hanno diritto di sciopero – aggiunge –, è perfino negata la possibilità di confronto con il soggetto che dovrebbe regolare e controllare, giacché Regione Lombardia, nella persona dell’assessora Terzi, da anni ormai nega ogni confronto ai comitati dei pendolari, nonostante le norme vigenti. In questo quadro Trenord dice che nel secondo semestre del 2021 l’81% dei viaggiatori si dichiara soddisfatto del servizio. Ma vi pare possibile? Voi siete soddisfatti del servizio ferroviario lombardo? Non pensate che la Lombardia meriti dei treni che funzionano?".
Da qui la richiesta di un incontro. Adesso bisognerà attendere la risposta da Palazzo Lombardia. La petizione è stata sostenuta da tutti i comitati pendolari lombardi, fra cui anche quello dei Viaggiatori SS11 (Milano-Monza-Como-Chiasso).