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Como, resta in carcere il 34enne siriano di Morbio Inferiore

L’uomo ha negato di essere un passatore. Cinque dei sei clandestini erano stati segnalati a Reggio Calabria poco dopo lo sbarco

Il valico di Ronago dov’è avvenuto l’arresto del 34enne
(Ti-Press/Archivio)
7 settembre 2022
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Resta in carcere il 34enne siriano, residente a Morbio Inferiore, arrestato sabato sera al valico di Ronago, mentre al volante della sua autovettura stava entrando in Ticino, con sei clandestini, di cui tre minorenni. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo del Tribunale di Como al termine dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto al Bassone. Il siriano, assistito dall’avvocato Oscar Fumagalli, ha risposto a tutte le domande del gip, fornendo una versione dei fatti che appare inverosimile. Il 34enne avrebbe infatti sostenuto che era arrivato nell’Olgiatese per fare il pieno di benzina: stava tornando in Ticino, quando lungo la strada che porta alla dogana di Ronago avrebbe notato i sei clandestini, fra cui tre minorenni, che camminavano verso il valico Crociale dei Mulini, per cui si sarebbe fermato per caricarli sulla sua auto. Insomma, ha negato di essere un passatore, come sospettano gli uomini della Guardia di finanza di Ponte Chiasso, che sabato sera lo hanno arrestato.

L’attenzione dei finanzieri, coordinati dal pm Antonia Pavan, sostituto della Procura di Como, è rivolta soprattutto ai due cellulari che sono stati sequestrati al siriano residente a Morbio Inferiore. Per quanto è dato sapere gli investigatori comaschi dovrebbero aver già preso contatto con le autorità ticinesi, per uno scambio di informazioni utili, in grado di confermare l’ipotesi che il 34enne possa essere la pedina di una organizzazione di trafficanti di uomini, operante soprattutto in Svizzera. Nel frattempo si è avuta conferma che cinque dei sei clandestini intercettati a Ronago erano stati fotosegnalati lo scorso 30 agosto dalla Polizia di Reggio Calabria poco dopo uno sbarco. Il 2 settembre dopo aver risalito la Penisola erano a ridosso del Canton Ticino. Insomma, tempi strettissimi. E ciò farebbe pensare che dietro il tentativo dei sei migranti di entrare clandestinamente in Canton Ticino ci sia la mano di una organizzazione per il transito illegale di persone. Ed è quanto stanno cercando di accertare gli uomini della Guardia di finanza di Ponte Chiasso.