Aperta ufficialmente l’area che mette a disposizione di frontalieri, pendolari e viaggiatori 290 stalli
Una nuova puntata (a sorpresa) per la telenovela del parcheggio della stazione unica di Camerlata, il nuovo snodo ferroviario di Como che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe incentivare il traffico su rotaia sia verso la Svizzera, in primis il Canton Ticino, che verso Milano, Lecco e Varese.
La sorpresa nella mattinata di venerdì 5 agosto l’hanno avuta frontalieri, pendolari e viaggiatori che hanno potuto accedere al parcheggio. In anticipo di una settimana dall’ultima data indicata. E quindi, quattordici mesi dopo l’apertura della nuova stazione d’interscambio tra Rfi e Trenord finalmente a Camerlata è in funzione anche il parcheggio. Dopo il collaudo effettuato ieri sotto la supervisione dei tecnici di Palazzo Cernezzi, giovedì pomeriggio alle 17 c’è stato il tanto atteso passaggio di consegne tra l’impresa e il Comune.
Una boccata d’ossigeno per centinaia di frontalieri, pendolari e viaggiatori che ogni mattina devono fare i salti mortali per riuscire a trovare parcheggio prima di prendere il treno. Adesso hanno a disposizione un grande piazzale, con accesso dal viadotto dei Lavatoi, con ben 290 stalli. Per tutelare i residenti l’accesso in auto è stato vietato in via San Bernardino da Siena, dove si potrà arrivare solo in bicicletta. Almeno per ora parcheggiare sarà gratis, con limite a disco orario di trenta minuti per gli stalli più vicini all’ingresso della stazione, così da consentire a chi accompagna i passeggeri di compiere con più facilità le operazioni di carico e scarico.
L’opera è stata finanziata da Regione Lombardia, ma realizzata dal Comune di Como. Ritardi che si sono sommati a ritardi considerando che il cantiere per la nuova stazione, progettata per mandare in pensione gli scali di Albate e Camerlata, sono iniziati solo nel 2019, 5 anni dopo quanto previsto dagli accordi. Costata sei milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri tre milioni per la realizzazione del parcheggio, la nuova stazione ha già manifestato diversi problemi, incominciando da quelli legati agli ascensori, che, nuovamente bloccati, stanno rendendo lo scalo inaccessibile ai portatori di handicap. Non una novità per i pendolari comaschi, svizzeri compresi, che da due anni attendono l’ascensore tra i binari 4 e 6 della stazione Como San Giovanni, realizzato e mai entrato in funzione.