Morto carbonizzato nella sua baita affacciata sul Lario un ex frontaliere comasco. A dare l’allarme è stata una vicina
Tragedia nell’alto lago di Como. Un ex frontaliere ha perso la vita nella sua baita ad Albonico, a 400 metri di quota, un balcone affacciato sul Lario, in territorio di Sorico. All’origine della sciagura avvenuta in serata vi è un’esplosione. La vittima è Remo Raviscioni, 66 anni, il cui corpo carbonizzato sotto le macerie è stato trovato nel corso della notte.
L’ex frontaliere, pensionato e invalido, viveva solo, nella baita di due piani di sasso e legno ai margini del bosco, da quando alcuni anni fa è venuta a mancare la mamma con cui conviveva.
A lanciare l’allarme è stata una giovane la cui abitazione è poco distante dalla baita. La donna ha visto uscire del fumo dall’abitazione del 66enne: ha bussato, senza ricevere alcuna risposta. Ha fatto giusto in tempo ad allontanarsi che c’è stata, all’improvviso, una forte esplosione.
Sul luogo del forte boato i primi ad accorrere sono stati i Vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno, presto seguiti dai colleghi di Dongo e dalle ambulanze di Areu.
Ora è da stabilire se sia stato un rogo all’interno dell’abitazione a provocare l’esplosione della bombola del gas in cucina, forse mentre l’uomo preparava la cena, che ha poi determinato il crollo della costruzione. I detriti hanno seppellito all’interno l’ex frontaliere edile comasco.
Indagini da parte dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Menaggio con i colleghi della caserma di Gravedona. L’area, teatro del crollo, è stata poi sottoposta a sequestro su disposizione del magistrato di turno della Procura di Como, in attesa che vengano completati nelle prossime ore tutti gli accertamenti necessari per fare piena luce sull’incidente.