Confine

Statale 337, cento milioni per la sicurezza stradale

La previsione di spesa per il progetto di ammodernamento della via di comunicazione con la Valle Vigezzo. Lunedì 28 marzo un incontro chiesto da Anas

Nella foto, lavori di rifacimento del campo dopo il cedimento del fondo stradale della statale 337 della Valle Vigezzo, in territorio di Re
(Ti-Press)
29 marzo 2022
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È salita a 100 milioni di euro la previsione di spesa per la messa in sicurezza della statale 337 della Valle Vigezzo, dal comune di Re al confine di stato di Ponte Ribellasca. Uno dei tratti più pericolosi del collegamento da Domodossola a Locarno. Luogo, nel corso di decenni, di tragedie come quelle dell’11 novembre 1993 ad Olgia e del 1° aprile 2018 a Meis (frazioni di Re), dove due disastrose frane si sono portate via cinque vite umane: tre giovani frontalieri, fra cui una ragazza, e due coniugi locarnesi.

Il nuovo costo della sicurezza per coloro che, primi fra tutti i frontalieri, percorrono la strada statale, è emerso lunedì pomeriggio a Santa Maria Maggiore, nella sede dell’Unione montana della Valle Vigezzo, alla presenza degli amministratori locali vigezzini, oltre che del parlamentare Enrico Borghi (della segreteria nazionale Dem), che hanno incontrato due ingegneri – Giuseppe Malgesi e Massimiliano Becchini – della direzione generale dell’Anas per un aggiornamento sul piano di ammodernamento della via di comunicazione.

Ammodernamento rima con sicurezza

Ammodernamento per i tecnici significa sicurezza. L’incontro è stato voluto dalla società che ha in gestione la rete delle strade statali in Italia. E considerato l’impegno di spesa previsto per la 337 la competenza è in capo a Roma, dalla quale ieri sono giunti i due ingegneri Anas che hanno illustrato i dettagli tecnici del progetto esecutivo, modificato in fase di elaborazione: da qui la lievitazione di costi, passati dagli iniziali 70 a 100 milioni di euro.

Il nuovo progetto prevede la realizzazione di tre gallerie artificiali da 300 metri l’una e 10 viadotti, in modo da superare curve molto strette e quindi pericolose. Potenziata anche la posa di rete paramassi. Un definitivo cronoprogramma dei lavori, la cui durata è indicata in quattro anni, ancora non è stato definito. È stato garantito che i cantieri saranno appaltabili già dal 2023.

Nell’incontro di Santa Maria Maggiore, – coordinato da Paolo Giovanola, presidente dell’Unione montana della Valle Vigezzo –, gli inviati dell’Anas hanno parlato anche dei nuovi costi economici e del fatto che ciò sottintende la stipula di un nuovo Accordo di programma con tutti i soggetti (istituzionali) coinvolti. Per il reperimento dei fondi è stato affermato, soprattutto dal parlamentare Dem, che non ci sono problemi.

Nel frattempo proseguono i lavori previsti dal primo stralcio che comportano una spesa per 10 milioni di euro. Considerato a quanto già speso per gli interventi urgenti siamo in presenza di un’opera rilevante stimata attorno ai 120 milioni di euro.