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Evaso dopo una visita al cimitero, ricerche estese al Ticino

L’uomo è fuggito sabato. Una decina d’anni fa era stato arrestato nell’ambito di un traffico di armi dal Luganese all’Alto Lago

Ha aggredito cinque uomini della Polizia penitenziaria
(archivio Ti-Press)
14 marzo 2022
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Sono state estese anche sui monti tra Lario e Ceresio le ricerche di un 47enne di Consiglio di Rumo fuggito sabato mattina durante un permesso di uscita dal carcere per visitare, per la prima volta, la tomba della madre morta a dicembre, nel cimitero di Brenzio. Una decina di anni fa l’uomo era stato arrestato nell’ambito di un traffico di armi dal Luganese all’Alto Lago. Attualmente era in carcere in attesa di giudizio per una rapina.

Lo stanno cercando una cinquantina di uomini delle forze dell’ordine che, qualche ora dopo la fuga, sarebbero riusciti ad avvistarlo in un casolare tra la vegetazione del Menaggino. Ma è stato un attimo: prima che si avvicinassero, era già nuovamente sparito, in quei boschi fittissimi e impervi dove è cresciuto, e che già più volte in passato lo hanno accolto quando doveva nascondersi. Al cimitero era accompagnato da cinque agenti di Polizia penitenziaria che improvvisamente, mentre si trovavano nel piccolo cimitero di Brenzio, frazione di Gravedona immersa nella boscaglia, sono stati aggrediti.

Già in passato, durante un arresto, era fuggito ammanettato. Così da quel momento pare che le manette fossero salite a quota due quando si trattava di portarlo da un posto all’altro dopo i fermi, raddoppiate giusto per garantire quella sicurezza minima che lui aveva dimostrato di aggirare con una certa scioltezza, anche quando si trovava da solo contro quattro o cinque carabinieri o poliziotti. A dicembre i carabinieri avevano impiegato due settimane a notificargli un provvedimento di aggravamento degli arresti domiciliari, e a portarlo in carcere, e subito dopo gli era arrivata una misura cautelare per la rapina a due anziani avvenuta a ottobre.