L’utenza si lamenta per gli ascensori fuori uso e per l’assenza di parcheggi adeguati. ‘Potrebbe diventare area a rischio’
Quella della stazione unica di Camerlata, destinata a diventare lo snodo ferroviario di Como, continua a essere una storia infinita. Inaugurato in sordina, rispetto alla grancassa degli annunci, il 13 giugno dello scorso anno, lo scalo continua ad alimentare polemiche e proteste da parte di pendolari e viaggiatori, molti dei quali ticinesi, per non dire dei disabili, che attraverso i social manifestano disappunto e contrarietà. Sono infatti ancora fermi i lavori dei due ascensori a lato della sede di Trenitalia. Identico discorso per gli ascensori della stazione di Como San Giovanni, bloccati da un paio d’anni. In entrambi i casi non si riesce a sapere il motivo per cui gli ascensori delle due stazioni ferroviarie continuano a rimanere al palo. L’ultima notizia negativa a Camerlata riguarda la mancanza di un’area parcheggio. I lavori iniziati in grande ritardo per realizzare i 290 stalli previsti sarebbero dovuti terminare entro la fine di marzo. Così aveva assicurato nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Como l’assessore ai Lavori pubblici. Ora la precisazione dall’Ufficio tecnico comunale di Palazzo Cernezzi che i lavori “salvo intoppi saranno ultimati tra maggio e giugno”. Nel frattempo il consigliere comunale del Pd Gabriele Guarisco in una nota ha sollevato problemi da affrontare per tempo: “Bisogna avere per tempo delle garanzie da parte di chi gestirà il parcheggio. Speriamo da parte del Comune. Intanto, mi arrivano segnalazioni da parte di residenti su strani movimenti già ora nella zona. Presenze poco rassicurati nelle ore serali. Quando ci sarà il parcheggio, se sarà come sembra libero e incustodito, potrebbe diventare un’area a rischio soprattutto quando scende la sera e quando il servizio ferroviario rallenta. Bisogna arrivare preparati non come nel caso del parcheggio ancora da fare a distanza di sette mesi dall’apertura dello scalo ferroviario”. La preoccupazione è anche che possa essere oggetto di vandalismi. Una sollecitazione dunque a prevedere per tempo come potersi comportare. “Purtroppo il degrado è dietro l’angolo. Basta vedere come sia già ridotta la stazione in pochi mesi”.