A Como una brutta storia di violenza domestica emerge durante i rilievi della Polizia locale dopo che l’uomo era andato con il furgone contro un muro
Da un banale incidente stradale emerge una brutta storia di violenza domestica. È successo a Como lunedì pomeriggio, poco prima delle 13, quando una pattuglia del Pronto intervento della Polizia locale è intervenuta in via Oltrecolle in seguito alla segnalazione di un sinistro stradale con feriti. La situazione è subito sembrata anomala agli agenti, per le modalità e la dinamica dell’evento. Il conducente di un furgone, uno straniero dell’Est europeo di 40 anni, aveva perso il controllo del mezzo mentre procedeva da solo ed era andato contro un muro lasciando più di 40 metri di tracce di abrasioni di pneumatici sul manto stradale.
Poco dopo è arrivata sul posto la moglie dell’uomo. A seguito delle domande degli agenti, insospettiti dal comportamento della donna, ha dichiarato di essere vittima di maltrattamenti da parte del marito. Saputo dell’incidente, aveva raggiunto il consorte sul posto dove in presenza degli operatori di Polizia locale è stata minacciata e fatta oggetto di pressioni psicologiche. Durante il colloquio inoltre è emerso che nella mattinata la signora aveva provato a chiedere il divorzio per l’ennesima volta al marito; la richiesta aveva fatto infuriare l’uomo, che l’aveva aggredita verbalmente aggiungendo che se avesse proceduto nella pratica di divorzio si sarebbe autoprovocato delle lesioni, inducendo la moglie a pensare che il sinistro fosse stato provocato volontariamente dall’uomo.
Gli agenti di Polizia locale sul posto hanno effettuato una rapida verifica di quanto dichiarato e hanno raccolto una prima testimonianza della donna, rendendosi conto della gravità dei fatti che si stavano profilando. Informato l’ufficiale di turno, gli operanti hanno accompagnato la donna al Comando di Polizia locale. Durante un colloquio con modalità protette, la donna ha deciso di sporgere denuncia contro il marito. Ha dettagliato i comportamenti dell’uomo rappresentando uno scenario particolarmente delicato e caratterizzato da violenze che si protraevano da anni, spesso in presenza del figlio minore. L’uomo infatti si era reso protagonista di diversi reati, fra cui atteggiamenti vessatori e lesivi della dignità della moglie ed episodi di violenza fisica che in un caso erano terminati con la violenza carnale.
Il prezioso contributo di tre testimoni e il sopralluogo effettuato dagli agenti di Polizia locale al domicilio della donna hanno aiutato a verificare quanto raccontato e il costante raccordo col pubblico ministero di turno ha permesso di concludere rapidamente la prima parte di attività investigativa. Alla luce delle violenze inserite nel generale contesto di maltrattamenti e minacce odierne, le indagini hanno portato all’arresto dell’uomo, che lunedì sera è stato tradotto alla Casa circondariale del Bassone, a disposizione dell’Autorità giudiziaria e in attesa del giudizio.
«Ancora una volta la Polizia locale ha dimostrato competenza e sensibilità nel perseguire un reato abominevole, a protezione di una donna e di un bambino feriti nel luogo in cui normalmente ci si dovrebbe sentire più protetti: la famiglia», commenta l’assessore alla Polizia locale, sicurezza e pari opportunità, Elena Negretti.