Lo ha comunicato Ats Insubria durante la consueta conferenza stampa. Preoccupa l’evoluzione della situazione.
È comasco il primo medico di base, e per ora unico caso in Lombardia, sospeso dall‘incarico in quanto no vax. Lo si è appreso nel corso della consueta conferenza stampa di Ats Insubria, che periodicamente aggiorna la popolazione delle province di Como e Varese sull’andamento della pandemia. Complessivamente sono oltre 900 gli operatori sanitari sino ad ora sospesi dall’attività professionale per non essersi ancora vaccinati. Fra loro anche il medico di base no vax, il cui studio di Cermenate è stato chiuso sino al 31 dicembre. Un caso che desta preoccupazione anche perché già da ora, ha fatto sapere Ats Insubria, seguiranno altre sospensioni di medici di base non appena termineranno gli accertamenti in corso.
Se al momento il numero dei sanitari no vax, nella quasi totalità infermieri, non è rilevante da un punto di vista numerico, pesanti sono le conseguenze che possono generare le posizioni prese dei medici di base che non si sono vaccinati. Mediamente assistono da 1500 a 1700 pazienti. ’’Stiamo cercando disperatamente e con grande difficoltà medici ai quali conferire incarichi temporanei fino al 31 dicembre o fino alla data in cui il medico di base deciderà di vaccinarsi, se lo farà. In questi casi siamo in contatto diretto con i sindaci del territorio coinvolto per gestire la situazione al meglio’’, ha spiegato Ats.