In prima linea a gestire l'emergenza ci sono la Caritas diocesana e la cooperativa Intesa Sociale
Nei prossimi giorni 53 profughi afghani arriveranno nel Comasco: è una corsa contro il tempo quella degli operatori delle strutture di accoglienza per i migranti per farsi trovare pronte. Ancora una volta in prima linea a gestire questa emergenza ci sono la Caritas diocesana e la cooperativa Intesa Sociale che hanno già individuato degli spazi extra da mettere a disposizione per ospitare questi uomini, donne e bambini giunti in Italia nei giorni scorsi.
Dalla Caritas Diocesana confermano che stanno allestendo l’immobile di via Salvadonica 3 di proprietà dei missionari Comboniani. "Si tratta di un edificio che potrà accogliere 12 persone – dice Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana –. Ci sono stanze e spazi comuni ed è adatto per un primo intervento, anche se per i nuclei familiari la soluzione migliore sarebbe quella di poter contare su singoli appartamenti". A questo proposito sono al vaglio alcune soluzione che sono state individuate sul territorio provinciale. La conferma dalle parole di Oscar Cantoni, vescovo di Como: "La nostra Diocesi è pronta ad accogliere i profughi afghani giunti in Italia in questi giorni e affidati alla Caritas nazionale. Quanto sta accadendo in Afghanistan ci chiede di non volgere lo sguardo altrove di fronte a questa come a molte altre immani tragedie che affliggono il mondo che ci turbano e tolgono dignità e libertà a milioni di persone". A fianco della Caritas diocesana, anche in questa occasione, troviamo tutto il mondo del volontariato comasco aderente a ‘Como senza frontiere’, che nel corso degli anni con le numerose emergenze che si sono succedute a Como, in quanto città di frontiera aggrappata alla Svizzera, ha maturato una grande esperienza.