Presenti anche alcuni indagati. Lo scorso 23 maggio sulla funivia persero la vita 14 persone
A due mesi dalla tragedia del Mottarone ha preso il via l'incidente probatorio disposto dal giudice per le indagini preliminari (Gip) di Verbania Elena Ceriotti per far luce sulle cause dell'incidente dello scorso 23 maggio in cui hanno perso la vita 14 persone.
L'udienza per il conferimento dell'incarico ai periti del giudice e la formulazione dei quesiti, è cominciata con circa un'ora di ritardo. In aula, oltre a pubblici ministeri (pm), difese e legali delle oltre 50 parti lese, i familiari delle vittime, e del Codacons, sono presenti alcuni indagati. Gli esperti nominati cominceranno le operazioni il prossimo 3 agosto e dovranno ricostruire cosa è accaduto, come è accaduto e perché è accaduto.
Intanto, dopo l'incidente alla funivia, la regione sul bacino italiano del Lago Maggiore prova a rialzarsi. Sono tre i progetti che i sindaci di Stresa e Baveno, Marcella Severino e Alessandro Monti, hanno discusso nei giorni scorsi con il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. Il primo, del valore di 30 milioni di euro, è la sostituzione dell'attuale funivia con tecnologie più moderne. Si aggira sugli 80 milioni l'ipotesi di realizzare un primo tratto di funivia, tra Stresa e Alpino, e poi una ferrovia per salire in vetta. La terza soluzione prevede una funivia con nuovo tratto verso Omegna, per collegare i laghi Maggiore e d'Orta.