Confine

Tax Free, evade l'Iva con la complicità di un ticinese

L'uomo faceva acquistare al complice svizzero accessori e gioielli, dopodiché li recuperava in Ticino e li riportava in Italia senza dichiararli

(Ti Press)
22 maggio 2021
|

di Marco Marelli

Contrabbando ed evasione dell'Iva e delle tasse doganali. Sono questi gli illeciti contestati dall'agenzia della dogana di Ponte Chiasso a un cinquantenne lombardo che, con la complicità di un ticinese, sperava di mettersi in tasca 15mila euro sfruttando le agevolazioni previste per gli acquisti in regime Tax Free, che consente agli extracomunitari (fra loro rientrano gli svizzeri) di non pagare l'Iva. 

L’uomo faceva acquistare al complice ticinese accessori, abbigliamento di lusso e gioielli, dopodiché li recuperava in Ticino e li riportava in Italia senza dichiararli. A insospettire gli uomini dell'antifrode della dogana di Ponte Chiasso, i numerosi viaggi che il ticinese ha compiuto in Lombardia tra aprile 2019 e febbraio 2020. L'uomo ogni volta che tornava in Ticino in dogana a Brogeda si faceva vidimare la fattura per poter beneficiare della possibilità di non pagare l'Iva, che è del 22 per cento.

Stando agli accertamenti, la coppia ha acquistato beni di lusso per 56'566 euro. L'acquirente ticinese ha beneficiato dello sgravio dell'Iva per 15'686 euro, somma contestata al 50enne lombardo. L’attività d’indagine è sviluppata nell’ambito dei consueti controlli a posteriori eseguiti sulle dichiarazioni Tax Free presentate ai valichi di frontiera e relative ad acquisti di merce effettuati nella Ue da parte di persone residenti in Svizzera, e si è svolta con il supporto della Direzione Antifrode.

Fondamentale per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità è stata la collaborazione prestata dall’Amministrazione federale delle Dogane elvetica. L'autore degli illeciti ha già versato la somma di 15'940 euro per i diritti evasi e gli interessi, oltre a 10'458 euro a titolo di sanzione amministrativa. I guai però non sono finiti in quanto l'uomo deve rispondere in sede penale del reato di contrabbando.