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Estradato Mirko Rosa, l'ex ‘re dei Compro oro’

L'imprenditore era stato arrestato a Mendrisio lo scorso 9 febbraio. I Carabinieri di Varese e la Polizia di frontiera lo hanno accompagnato al Bassone

Mirko Rosa
26 aprile 2021
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È strato estradato Mirko Rosa, 46enne imprenditore arrestato lo scorso 9 febbraio a Mendrisio, dove era scappato il 20 gennaio, poco prima che diventasse esecutiva la condanna a sei anni per reati fiscali, rissa, lesioni e maltrattamenti in famiglia. Mirko Oro, come era chiamato, su Tik Tok sbeffeggiava le forze dell'ordine: “Maresciallo sprecate soldi non mi prenderete mai”. Cercava di camuffare la sua posizione geolocalizzandosi in Australia. Solo che attraverso le immagini i militari, con la collaborazione della polizia ticinese, erano riusciti a localizzare il luogo in cui si nascondeva.

L'ex re di ‘Compro Oro’ era colpito da un ordine di cattura internazionale quando si è visto stringere le manette attorno ai polsi dei poliziotti ticinesi. Forse gli stessi che questa mattina alla dogana di Ponte Chiasso lo hanno consegnato ai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Varese e degli agenti della Polizia di frontiera, che lo hanno poi portato al Bassone, il carcere di Como. Mirko Rosa era stato condannato nell'inchiesta ‘Goldfinger’ del pm Nadia Calcaterra e della Gdf di Varese per evasione fiscale e fatture false, insieme al suo socio di allora Andrea Fisichella, che aveva continuato a operare nel settore dei Compro Oro, creando da zero un impero. Una rete di 60 negozi tra Varese, Milano, Torino e Roma. Negozi chiusi dalle questure in quanto aperte senza autorizzazioni.

Con i suoi camion-vela Mirko Rosa si fece promotore nel 2013 di una taglia per chi avesse aiutato a individuare gli assassini di Yara Gambirasio, trovata morta in un campo a Chignolo d'Isola, e della gioielliera Mariangela Granomelli, uccisa durante una rapina nel suo negozio. Nella giornata di domani l'ex re dei ‘Compro Oro’ dovrà comparire davanti al Gup di Busto Arsizio Stefano Colombo, insieme al padre Osvaldo, per la bancarotta della catena di negozi che portava il suo nome.

Attraverso i suoi legali, gli avvocati Sergio Soldani e Stefano Colombetti, Mirko Rosa ha rilasciato una dichiarazione sul periodo in cui è rimasto in carcere a Lugano: “Ringrazio la Svizzera e tutta la struttura penitenziaria di Lugano per come mi hanno ospitato, ma ho scelto di essere estradato perché voglio scontare serenamente in Italia la condanna definitiva”.

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