Chiusa l'inchiesta sulla morte del 'prete degli ultimi', ucciso a coltellate il settembre scorso a Como
Il pubblico ministero Massimo Astori, sostituto della Procura di Como, nelle ultime ore ha definitivamente chiuso l'inchiesta sull'omicidio di don Roberto Malgesini, il 'prete degli ultimi', ucciso con numerose coltellate il 15 settembre scorso in piazza San Rocco a Como dal 53enne tunisino Ridha Mahmoudi. Nella richiesta di rinvio a giudizio vi è la conferma dell'accusa di omicidio premeditato, programmato inizialmente per il 14 settembre, ma poi commesso il giorno successivo. Una data scelta non a caso: per Ridha Mahmoudi sarebbe stato il giorno dell’udienza davanti al giudice, chiamato come era a rispondere alle violazioni alla Legge sull’immigrazione, motivo per cui era stato espulso dall'Italia.
Il suo obiettivo iniziale era un avvocato: il tunisino aveva più volte battuto le strade attorno al Tribunale, nella speranza di incrociare il legale. Non riuscendo a incontrarlo il 53enne aveva spostato la sua attenzione su una vittima più facile da raggiungere: don Roberto Malgesini, il sacerdote che dalla parrocchia di San Rocco aveva aiutato negli ultimi anni lui e altre centinaia di persone nelle sue condizioni. A questo punto tocca al giudice fissare la data del processo. Non si esclude possa essere celebrato entro l'anno.
Don Roberto è stato ucciso come detto in piazza San Rocco, sotto casa sua e nei pressi della chiesa, proprio mentre si preparava a portare le colazioni ai senzatetto della città. Ridha Mahmoudi, che all’epoca dormiva all’oratorio di Sant’Orsola, lo aspettò, e gli andò incontro con la scusa di un mal di denti. Don Roberto si mostrò ancora una volta disponibile: disse che l’avrebbe portato in ospedale, finito il giro delle colazioni. Ma appena il sacerdote girò le spalle, il tunisino lo colpì a morte.