Nelle elementari è stato introdotto il silenzio a pranzo. Per chi chiacchiera scattano il rimprovero e una nota
È una misura che fa discutere quella introdotta nelle scuole elementari di Como e che impone il silenzio ai bambini quando sono in mensa. Se parlano prendono una nota. Costretti a scuola con la mascherina per ore, il solo momento in cui gli alunni delle scuole elementari se la possono abbassare (non togliere) è quando sono a pranzo. Ora si viene a sapere che se chiacchierano tra di loro fioccano i rimproveri, anche se è difficile far loro capire che anche nel momento del pranzo occorre stare in silenzio.
A essere interessati dal provvedimento sono i bambini fa i 6 e i 10 anni, già costretti in questa terribile stagione a convivere con regole e divieti davvero più grandi di loro. Niente più giochi insieme, niente più sport (per gli esordienti in zona rossa sono vietati anche gli allenamenti singoli) e una scuola in presenza che è diventata un luogo dove stare rigorosamente attenti ai propri comportamenti, anche quelli che per un bambino sono i più naturali.
Ciò che i genitori dei giovani scolari comaschi chiedono adesso è una maggior tolleranza, evitare i rimproveri e soprattutto le note che contribuiscono ad aumentare gli effetti collaterali, come i disagi comportamentali che diversi psicologi e pedagogisti hanno già certificato mostrando la loro preoccupazione. Molti mamma e papà hanno fatto sapere che si trovano nell'imbarazzo di dover ratificare provvedimenti che in alcuni casi appaiono a dir poco eccessivi. Insomma, chiedono di trovare un equilibrio in una situazione così precaria: la vita e la salute dei bambini meritano tutte le riflessioni possibili.