Ats Insubrica sta programmando un'azione di persuasione. I contagi nelle case anziani continuano a essere elevati
È poco confortante l'adesione al vaccino Covid-19 del personale in servizio nelle case di riposo di Como e di Varese. Infatti, resistono molte diffidenze non solo nelle case per anziani, ma anche negli ospedali. Oltre il 40 per cento degli operatori sanitari comaschi interpellati dai responsabili delle strutture ospedalieri che devono organizzare la somministrazione del vaccino, non hanno aderito alla campagna Covid-19.
Si ha notizia che in due Rsa attive in provincia solo il 20 per cento del personale infermieristico ha aderito. Per i renitenti al vaccino Ats Insubria, che ha competenze su entrambe le province pedemontane, sta programmando un'opera di persuasione. Questo ‘no vax’ in corsia sembra fare a pugni con i dati che arrivano dalle case di riposo del Comasco e del Varesotto dove, dopo la strage di primavera, il Covid-19 è tornato a colpire duro. Il 15 per cento degli anziani attualmente risulta positivo al Covid-19: millecinquecento su 10 mila. Anche i decessi nelle ultime settimane sono tornati a salire. Oltre 600 gli operatori sanitari assenti dal lavoro in quanto positivi al coronavirus. Percentualmente sono l'8 per cento. Ci sono poi gli assenti per altri patologie. Dati che dovrebbero far riflettere. “Il Covid 19 a Como, come nel resto del paese, ha devastato le case di riposo, per cui appare incomprensibile che i colleghi non vogliono vaccinarsi. Se faranno memoria della devastazione vissuta, siamo convinti che cambieranno idea”, osservano all'Ordine degli infermieri di Como.