Confine

Comasco, furti dimezzati nelle abitazioni

I mesi estivi hanno portato a una diminuzione del 55% dei furti i abitazione. In controtendenza le frodi e i delitti informatici

29 ottobre 2020
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Tra giugno e settembre, ovverosia i quattro mesi dopo il lockdown primaverile, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i furti in abitazione nel Comasco sono più che dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello stesso periodo c'è stato un calo generalizzato dei reati denunciati alle forze dell'ordine. In controtendenza le frodi e i delitti informatici che sono cresciuti.

È quanto emerge dai dati elaborati dalla Questura di Como, che raccolgono anche le denunce delle fatte a carabinieri, finanza e polizie locali. Complessivamente i reati denunciati tra fine aprile e inizio autunno sono stati 4'214, di questi più di un migliaio sono catalogati sotto la voce 'altri delitti', che nello specifico comprende fattispecie di reato che vengono solitamente scoperte dalle forze di polizia durante i controlli (ad esempio le guide in stato di ebbrezza). Sul fronte dei furti si è passati dalle 2'130 denunce del quadrimestre giugno-settembre 2019 alle 1'461 di quest’anno (-31%) e i furti in appartamento sono scesi da 557 a 249 (-55%). Come si spiega il sensibile calo dei furti in abitazione, un reato odioso che inquieta la popolazione? «Le persone sono andate meno in ferie – l'analisi del questore di Como, Giuseppe De Angelis –. Inoltre c’è una maggiore tendenza a rimanere in casa durante il giorno: a giugno perché il ricordo di quello che abbiamo vissuto ha sconsigliato molti a uscire come prima, a settembre perché i casi sono tornati a rialzarsi. Inoltre i controlli anticovid non sono mai mancati durante tutta l’estate e questi servizi, a cui hanno partecipato tante polizie locali oltre a noi, ai carabinieri e alla finanza, hanno scoraggiato sicuramente la consumazione di questo tipo di reati».