Alla sbarra un 39enne residente nel Luganese e un 34enne domiciliato in Italia. Presso l'attività si riforniva anche un 'ndranghetista.
Giudizio immediato per un 39enne ticinese, residente a Sorengo, e per un 34enne albanese, residente a Lurago Marinone, arrestati lo scorso 1° giugno a Fenegrò (Como) dagli agenti della Squadra Mobile di Milano, nell'ambito di una indagine che aveva portato al sequestro di 450 chili tra marijuana e hashish nascosti in un'azienda del comune comasco che ufficialmente vendeva cannabis legale. Trecento chili di ''erba'' risultati con un principio attivo superiore al limite legale.
Violazione alla legge sugli stupefacenti con l'aggravante della notevole quantità: l'accusa mossa dal pm Antonia Pavan che ha chiesto il giudizio immediato. Sia il ticinese, che ha precedenti per importazione di marijuana, che l'albanese, senza precedenti e con regolare permesso di soggiorno in Italia, sono comproprietari di una società di Paderno Dugnano, nel Milanese, con base operativa a Fenegrò, per la commercializzazione di prodotto a base di cannabis light. I poliziotti milanesi era arrivati al capannone di Fenegrò, a seguito dell'arresto di due persone, fra cui un 'ndranghetista, appartenente alla locale di 'ndrangheta di Mariano Comense. L'uomo era solito rifornirsi di ''erba'' a Fenegrò, dove lo scorso 1° giugno i poliziotti trovarano la droga confezionata in varie pezzature. All’interno del magazzino, c’erano anche una macchina contasoldi, una pressa oleodinamica per confezionare panetti, una bilancia, materiali per il confezionamento della droga.