Il comandante della Polizia cittadina denuncia: 'I nostri vicini non ci forniscono più i dati per risalire agli automobilisti indisciplinati'
Da un anno e mezzo a questa parte la Svizzera non fornisce più i dati utili a risalire agli automobilisti multati a Como. Lo ha sostenuto il comandante della Polizia locale Donatello Ghezzo nel corso della riunione a Palazzo Cernezzi della Commissione comunale per la sicurezza, presieduta dall'ex magistrato Vittorio Nessi. Riunione nel corso della quale è stato affrontato un tema storicamente caldissimo: quello delle multe prese dai conducenti stranieri - svizzeri (leggi ticinesi), francesi e tedeschi -, che poi non pagano.
Non sono bruscolini: si tratta di 300mila euro all'anno, tutti mancati incassi per l'amministrazione comunale del capoluogo lariano. ''I tassi di pagamento spontanei delle multe notificate sono molto bassi, sia da parte degli stranieri che degli italiani - ha sostenuto il comandante Ghezzo -. Il vero problema con l'estero è a monte: molto spesso non possiamo notificare la contravvenzione in quanto non riusciamo a identificare l'intestatario della targa''. A questo proposito Ghezzo ha affermato che ''i trasgressori più frequenti sono di gran lunga gli svizzeri, mentre francesi e tedeschi si equivalgono''.
I dati forniti dal comandante della Polizia locale di Como ci dicono che è in calo la percentuale dei pagamenti spontanei. E qui arriva la clamorosa affermazione sulla Svizzera, che stando al comandante Ghezzo avrebbe di fatto deciso un (quasi) totale ostracismo davanti alle richieste comasche di risalire ai trasgressori. ''Alla Francia, che non è mai stati collaborativa, si aggiunge il fatto che da un anno e mezzo a questa parte, e questo è molto grave ed è bene che si sappia, la Svizzera non ci fornisce più nessun dato''.