Confine

Ossola, alpeggi non caricati, truffa ai danni dell'UE

Allevatore lombardo dichiarava di portare bestiame al pascolo in montagna per percepire fondi europei. Ma dai controlli è risultato che le bestie non c'erano.

7 giugno 2020
|

Percepiva dalla Regione Lombardia contributi europei della Politica agricola comunitaria per portare al pascolo bestiame nei terreni in Valle Vigezzo e altrove in Piemonte dove, secondo gli inquirenti aostani, gli animali non venivano condotti o lo erano in modo difforme. Protagonista della truffa un bresciano residente a Gottolengo è stato sottoposto a custodia cautelare dal GIP del tribunale di Aosta. L'attività - riferisce il portale Ossolanews.it - nasce dopo una segnalazione del personale del servizio veterinario valdostano per l'abbandono di animali e carcasse in alta montagna in alcuni alpeggi. La gestione del pascolo era stata affidata ad alcune aziende e società agricole riconducibili all'allevatore lombardo del bresciano.  
L'indagine, durata oltre un anno ha evidenziato come fosse stato posto in essere un sistema finalizzato alla truffa aggravata. Le aziende bresciane percepivano ingenti somme di danaro con false dichiarazioni per alpeggi dichiarati pascolati quando non lo erano o lo erano in modo difforme. Il personale della Polizia provinciale del Vco è stato coinvolto nell'inchiesta in quanto le stesse aziende risultano titolari di affitti di alcuni alpeggi in Valle Cannobina e in Valle Vigezzo. Al momento l'operazione denominata "Pascoli d'oro" riguarda il territorio valdostano ma non si escludono possibili sviluppi anche nel Vco.