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Strage di Erba, i cognati querelano Azouz Marzouk

Il tunisino mette in dubbio le responsabilità di Olindo Romano e Rosa Bazzi e lancia dubbi sui fratelli di Raffaella Castagna. Che non ci stanno

Marzouk (archivio Ti-Press)
14 aprile 2019
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Una vicenda senza fine che quando sembrava conoscere un momento di calma ecco che è stata riaperta da Azouz Marzouk che dalla Tunisia, dove è tornato a vivere dopo essere stato espulso dall'Italia per spaccio di droga, è tornato a sostenere la tesi che a commettere la strage di Erba non sono stati Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all'ergastolo con sentenza passata in giudicato. Per Marzouk i coniugi Romano sono innocenti: da qui la richiesta di riaprire l'inchiesta sulla strage dell'11 dicembre. Una tesi non nuova, formulata da concetti identici a quelli sostenuti dalle Iene, trasmissione televisiva di Italia Uno che stasera intervista Rosa Bazzi. Marzouk in modo neppure troppo velato adombra dubbi sui cognati Pietro e Giuseppe Castagna che hanno deciso di ricorrere per vie legali. E quindi querela nei confronti del cognato, marito di Raffaella Castagna, papà di Youssef e genero di Paola Galli.

Il tunisino ancora una volta è tornato a mettere in dubbio le responsabilità dei colpevoli, Olindo Romano e Rosa Bazzi, dando l'impressione di recitare un copione. ''Pietro e Giuseppe Castagna sono sconcertati dalle ripetute dichiarazioni del signor Azouz Marzouk - fa sapere il legale di famiglia Massimo Campa - e mi hanno chiesto di comunicare l'incarico conferitomi di difendere la loro reputazione e la loro dignità in ogni sede, così come si è fatto e si farà''.

Marzouk che nelle ore immediatamente dopo la mattanza in cui perse la vita anche un vicina di casa, Valeria Cherubini, i cui figli hanno censurato i continui attacchi alla famiglia Castagna, ha presentato alla Procura generale di Milano un'istanza per sollecitare la ricerca di nuove prove che portino a una revisione del processo. Linea identica a quella di Olindo Romano e Rosa Bazzi. ''Non si dovrebbe infierire sui familiari colpiti, vittime superstiti - continua l'avvocato Campa a nome di Pietro e Beppe -. Ancor più da parte di chi, come Azouz Marzouk, dovrebbe condividere un dolore immenso e non cercare un'effimera ribalta''.  ''Sembra di essere in presenza di una precisa strategia che comunque, in quanto vuota di contenuti concreti, non è meritevole di attenzione'' commenta Massimo Astori il magistrato inquirente che ha rappresentato l'accusa nel processo, dopo che con i colleghi Antonio Nalesso e Mariano Fadda aveva condotta l'indagine nei confronti dei coniugi Romano, vicini di casa di Raffaella Castagna.