A causa del forte vento sono ripresi gli incendi sul Monte Martica e sul Monte Berlinghiera. Riaperta la statale 233 della Valganna
Nel pomeriggio è stata riaperta la statale 233 della Valganna che porta a Lavena Porto Ceresio e quindi in Ticino. La decisione è stata presa dall'Anas, dopo lo spegnimento delle fiamme che lambivano la strada. La situazione del traffico, seppur migliorata rispetto a questa mattina, continua ad essere pesante, così come sul fronte degli incendi boschivi, sia nel Varesotto che nel Comasco. La situazione più critica è a Valganna, dopo che ieri sera alle 22 si è sviluppato un nuovo fronte di fiamme sul Monte Martica che ha raggiunto i tre chilometri e si sta spingendo verso l'abitato del paese. Nel corso della notte, un'abitazione è stata salvata dai vigili del fuoco.
Le fiamme sono arrivate in prossimità della torbiera di Ganna. L'intervento di due Canadair e tre elicotteri è valso a circoscrivere la vasta area interessata dall'incendio che, seppure a intermittenza nel parco regionale lombardo Sacro Cuore di Varese (che si estende sino al confine), va avanti ormai da 6 giorni. Notevoli i disagi nella mattinata, soprattutto per i frontalieri. Centinaia i vigili del fuoco di Varese, Como e Milano sono impegnati sul fronte delle fiamme.
La sindaca di Valganna, Bruna Jardini, ha disposto la chiusura della scuola primaria e dell'infanzia di Ganna. L'ultimo incendio ha aggiornato la contabilità dei danni: sul Monte Martica sono andati sinora distrutti oltre 350 ettari di boschi. Anche nel comasco, in alto lago sul Monte Berlinghiera, è tornato a bruciare il bosco sopra Sorico. Un rogo che va avanti da 8 giorni, per un'emergenza che sembra senza fine. Le fiamme che hanno già distrutto 11 case di vacanza e una chiesetta; nelle prime ore di stamane sono riprese, spingendosi nuovamente verso Samolaco, in Valchiavenna. Anche in Val Cavargna sono tornati a bruciare i boschi a ridosso del Ticino. In alto lago il fronte delle fiamme è lungo oltre 12 chilometri.
In alto lago sino ad ora sono andati distrutti 500 ettari di bosco, 200 in Valchiavenna. Le Procure di Como e di Varese hanno aperto due inchieste, per ora a carico di ignoti, ipotizzando il reato di incendio doloso.