Val Vigezzo, slitta a fine maggio la riapertura della strada

Solo a fine maggio probabilmente sarà possibile riaprire la statale 337 della Valle Vigezzo, chiusa al traffico dal pomeriggio del 1° aprile, giorno di Pasqua, a causa della frana caduta a Meis, che aveva causato la morte di una coppia locarnese che si stava recando al Santuario della Madonna di Re. Le ottimistiche previsioni di fine aprile hanno dovuto fare i conti con la realtà, rappresentata dalla montagna marcia che si erge a picco non solo sopra la statale, ma anche sulla linea ferroviaria internazionale della Vigezzina-Centovalli, anch’essa interrotta tra Re e il confine di Ponte Ribellasca. L’ultimo cronoprogramma è scaturito dal vertice che si è tenuto nel fine settimana in Prefettura convocato dal prefetto Iginio Olita, che oggi alle 12 vedrà i rappresentanti sindacali dei frontalieri per fare il punto dei lavori. A Verbania si sono incontrati i sindaci dell’Unione Valle Vigezzo, i parlamentari, il vicepresidente della Giunta regionale e i dirigenti di Anas, Arpa Piemonte e del settore opere pubbliche regionale. Una prima scadenza: domani  saranno fatte brillare le cariche esplosive per frantumare a monte i massi pericolanti che diversamente sarebbe impossibile far precipitare a valle. I lavori continueranno con il disgaggio manuale lungo il fronte della frana, la pulitura delle reti paramassi esistenti, considerate idonee, e la posa delle nuove e più resistenti. Lo sgombero della sede stradale inizierà quando l’area della frana risulterà in sicurezza. In settimana i dirigenti Anas saranno a Roma per illustrare la proposta di suddividere il progetto definitivo per messa in sicurezza e adeguamento della statale della Valle Vigezzo da Re a Ponte Ribellasca, cinque chilometri tra i più disagiati e insicuri della intera 337. Una prima parte inizierà nel 2019; ne seguirà una seconda di più ampia portata, da Domodossola a Ponte Ribellasca.