L'odissea dei pendolari continua. Nell'ultimo mese sono “saltati” centinaia di collegamenti. Il personale non è sufficiente
Continuano i disagi dei pendolari di Trenord. E l'odissea quotidiana dei viaggiatori lombardi e in parte anche ticinesi peggiora di giorno in giorno. L'ennesima conferma si è avuta stamane con la soppressione di un treno. La causa? La mancanza del macchinista: non potendo far leva sugli straordinari, Trenord ha deciso di sopprimere molti treni.
Una nuova realtà iniziata lo scorso mese di marzo. Con l'aggravante del fatto che la soppressione dei treni è a sorpresa, come fanno sapere i diversi comitati dei pendolari, compreso quello di Como-Chiasso. “'Il treno oggi non sarà effettuato': è il ritornello ripetuto con sempre più frequenza dagli altoparlanti della stazione. E la nostra vita di pendolari è ulteriormente peggiorata''. È quanto scrive il comitato pendolari della line transfrontaliera, considerato che in marzo c'è stata una ecatombe di treni soppressi: 127 sulla Milano-Alessandria; 98 Milano-Varese; 162 Varese-Treviglio; 73 Milano-Domodossola, 62 Milano-Como-Chiasso e via di seguito.
I sindacati sono anni che sottolineano la mancanza del personale. Carenza alla quale Trenord ha cercato di rimediare aumentando le di straordinario del personale viaggiante (macchinisti e capotreno). Solo che è arrivato l'altolà dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie che nella relazione dell'ottobre scorso sottolineava criticità nella manutenzione e nella gestione delle risorse umane, con 337 macchinisti che avevano “superato in maniera significativa” il limite di lavoro straordinario fissato in 250 ore all'anno. Sono stati registrati casi di macchinisti che hanno effettuato oltre 500 ore di straordinario. I rilievi dell'Ansf erano passati sotto silenzio, sino a quando non sono stati resi noti dai giornali. Per cui a Trenord non è rimasto altro che prendere l'unica decisione possibile: fermare i treni per carenza di personale.
Trenord fa sapere che entro la fine del mese entreranno in servizio 17 nuovi macchinisti, altre 19 sono in fase di formazione. Ci vorrà del tempo prima di una defintiva normalizzazione. A pagare sono i soliti, il cui torto è quello di non poter fare a meno di viaggiare con i treni di Trenord.