Confine

Como, meno di un ticinese su cinque paga la multa

La polizia locale, per i primi nove mesi del 2017, è riuscita a incassare solo 47mila euro su un totale di 337mila.

23 gennaio 2018
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''Abbiamo solo armi spuntate'' commenta con una punta di amarezza Donatello Ghezzo, comandante della polizia locale di Como. E con lui anche i suoi colleghi dei comuni lombardi della fascia di frontiera e del capoluogo lombardo. Per una vicenda non nuova di cui puntualmente, ogni anno, in occasione della festa della polizia locale si torna a parlare: le multe per violazione del codice della strada non pagate dagli automobilisti ticinesi. Divieto di sosta, ingresso non autorizzato nella Ztl o transito al di fuori delle ore consentite in via Milano, le infrazioni per le quali gli automobilisti continuano a essere multati. Violazioni per i quali non è possibile chiedere l'immediato pagamento e tantomeno si può procedere al fermo della vettura. E ciò, dati alla mano,oltre al danno si traduce in una beffa. È infatti sempre più difficile riscuotere le multe comminate agli automobilisti ticinesi, anche perché attivare le procedure per la riscossione di crediti all'astero costa mediamente duecento euro. C'è quindi il rischio di dover sopportare spese, senza la certezza di recuperare né la sanzione, né i costi. Rischio più che concreto se si considera che nei primi nove mesi del 2017 solo il 17 per cento degli automobilisti ticinesi multati – per violazione del codice della strada – ha pagato la contravvenzione: 47mila euro su un totale di 337mila. Stando al comando della polizia locale di Como negli ultimi dieci anni gli automobilisti ticinesi non hanno pagato multe per quasi 3 milioni di euro.