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Pedemontana: il Tribunale respinge il fallimento

19 dicembre 2017
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E' stata respinta dal Tribunale civile di Milano (presidente Guido Macripò, a latere Sergio Rossetti e Amina Simonetti) l'istanza di fallimento della Società Pedemontana Lombarda, presentato lo scorso luglio dai pubblici ministeri Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, sostituti della Procura del capoluogo lombardo. Nel collegio giudicante sembra aver fatto breccia lo stanziamento di 200 milioni di euro da parte della Regione Lombardia, considerato che per il governatore Roberto Maroni il fallimento dell'eventuale Pedemontana - infrastruttura di cui si è incominciato a parlare nel 1947 - rappresenterebbe una sconfitta personale.

''L'odierna decisione del Tribunale ci permette finalmente di uscire da una situazione di difficoltà in cui Pedemontana si trovava dal momento dell'istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano - commenta il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda Federico Maurizio d'Andrea - Ora tutta l'attenzione sarà rivolta al completamento dell'opera, dichiarata da tempo strategica per il miglior funzionamento infrastrutturale della Regione Lombardia, polo trainante dell'economia nazionale''.

Sul suo profilo Twitter Maroni si è limitato a scrivere: ''Ottima notizia''. C'è da osservare che per completare la Pedemontana mancano quasi tre miliardi di euro. E i problemi non mancano: sin qui sono falliti i tentativi di aumento del capitale sociale per 500 milioni di euro, la modifica del piano economico finanziario è ferma da un anno a Roma, il contenzioso da 3,2 miliardi euro con Strabag non risulta essere stato risolto, i progetti esecutivi delle tratte mancanti sono stati bocciati, i costi per la bonifica dei terreni inquinati dalla diossina di Seveso sono scoperti e le garanzie richieste dalla banche per il rischio legato agli scarsi flussi di traffico sono passate da 450 milioni ad un miliardo e duecento. Nonostante ciò Maroni ha assicurato che dal 1° luglio non si pagherà più il pedaggio per percorrere le tangenziali di Como e di Varese.