Confine

Strage di Erba, non si può escludere un nuovo processo

Rosa Bazzi e Olindo Romano
(Matteini)
21 novembre 2017
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È ancora presto per dire se ci sarà un nuovo processo per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006. Ma non lo si può nemmeno escludere dopo che oggi la Corte d’Appello di Brescia ha ammesso l’incidente probatorio su alcuni reperti mai analizzati.

All’udienza erano presenti i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per l’eccidio in cui furono furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef, la madre della donna Paola Galli e Valeria Cherubini, una vicina di casa. Rimase gravemente ferito Mario Frigerio, marito della Cherubini, principale teste d’accusa.

Quella di oggi per Olindo e Rosa è stata la prima volta che dopo quasi undici anni si incontravano fuori da un carcere. Il presidente della Corte d'appello di Brescia, Enrico Fisachetti, ha fissato per il prossimo 16 gennaio una nuova udienza nel corso della quale saranno nominati i periti incaricati di esaminare reperti mai analizzati sul luogo della strage. Solo allora si saprà se l’incidente probatorio sarà eseguito su tutti o parte dei reperti che i difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno chiesto che siano presi in considerazione.

Si tratta di accertamenti su formazioni pilifere, un accendino e un mazzo di chiavi mai analizzati. «Il punto di partenza è sulla scena del crimine, dove il Ris non trovò tracce di Olindo e Rosa, bensì tracce di soggetti terzi. I nostri assistiti sono moderatamente fiduciosi», hanno commentato i legali della coppia che abitava nello stabile di via Diaz a Erba al pianterreno, mentre immediatamente sopra abitava Raffaella Castagna.