Quest’anno la Banca nazionale svizzera ha già tagliato tre volte di fila il tasso di riferimento dall’1,75 all’1 per cento. Inoltre, con un gesto inedito, sia il presidente uscente Thomas Jordan, che il suo successore Martin Schlegel hanno segnalato ulteriori diminuzioni nel corso dei prossimi 12 mesi.
L’allentamento della politica monetaria ha un impatto diretto sul mercato immobiliare e il rendimento degli investimenti in questo ambito. Dal punto di vista di coloro che si apprestano a finanziare un investimento contraendo un mutuo ipotecario o rifinanziando quello esistente si tratta di buone notizie. Infatti, i tassi ipotecari sono ai minimi degli scorsi due anni. Attualmente ci troviamo ancora in una situazione particolare rispetto al passato, nella quale il tasso di un’ipoteca SARON è superiore rispetto ai tassi fissi di differenti scadenze.
Il tasso SARON è stabilito sul mercato monetario interbancario svizzero e viene influenzato attivamente dalla BNS: tramite operazioni su questo mercato essa fa in modo che il tasso SARON sia sempre vicino al tasso direttore. Dunque, esso reagisce velocemente ai tagli dei tassi e ci attendiamo diminuisca ancora. Le ipoteche a tasso fisso vengono determinate dai tassi swap sui mercati dei capitali, dove al momento gli attori hanno già preso in conto nei corsi i prossimi tagli degli interessi. Quindi, non ci attendiamo più importanti movimenti verso il basso.
Il taglio dei tassi della BNS riguarda anche coloro che affittano unità abitative. Infatti, ci attendiamo che il tasso ipotecario di riferimento, attualmente fissato all’1,75 per cento, dopo i due aumenti degli scorsi anni venga ritoccato al ribasso a dicembre o al più tardi a marzo. Una diminuzione di 0,25 punti percentuali dà diritto ai locatari che hanno firmato un contratto d’affitto che indica questo tasso ipotecario di riferimento di richiedere una diminuzione del canone di locazione del 2,91 per cento. Un piccolo sollievo, dopo che gli affitti negli scorsi anni sono aumentati notevolmente.