Speciale Economia

Il valore dell’oro

Non è certo una sorpresa se quest’anno più del solito si sente parlare dell’oro. Ad oggi la performance annuale (in area +20%) supera abbondantemente quella dei principali listini azionari e la cosa non passa inosservata. I motivi del buon andamento vanno ricercati in una serie di fattori che passano dalle incertezze geopolitiche ed i conflitti in atto, al livello ancora elevato dell’inflazione in molte aree del mondo, all’esigenza delle banche centrali di ricostruire riserve nel tentativo di offrire maggiore stabilità alle rispettive valute, spesso indebolite dalla portata del debito pubblico.

A livello di investimenti la funzione dell’oro dovrebbe essere vista soprattutto in termini di diversificazione e sicurezza. Nel tempo si è infatti confermata una valida copertura dagli effetti dell’inflazione e una buona protezione dalla volatilità azionaria, data dalla bassa correlazione nel lungo termine fra l’andamento delle principali Borse e l’oro.

La credibilità dell’oro nasce da un abbinamento di fattori che gli ha regalato un suo fascino particolare. Da un lato il legame storico fra l’oro e l’umanità, con i libri che narrano come il metallo prezioso sia stato scoperto oltre 5’000 anni fa, alla sua funzione di bene di consumo in ambito soprattutto industriale e di gioielleria, per passare al ruolo di riserva e conservazione del valore. A tutto questo va aggiunto il fattore rarità. La quantità di oro disponibile al mondo è limitata, la sua domanda è costante e la capacità di estrazione, nonostante il potenziamento delle tecnologie specifiche, resterà contenuta.

Tutto porta pertanto a pensare che anche ai massimi storici attuali l’oro, in virtù delle sue caratteristiche implicite, rappresenti ancora un valido investimento nel lungo termine, nel ruolo di diversificazione di un portafoglio di investimenti tradizionali (azioni ed obbligazioni). La quota di investimento ideale varia a seconda dell’avversità al rischio. Più si ha l’esigenza di ridurre la volatilità ed i rischi, più si dovrebbe aumentare la quota di oro. Ad oggi una quota adeguata in un portafoglio bilanciato si assesta fra il 4 e il 10 per cento.