Economia

Mercato dell’auto, brusca frenata del fatturato

Per il 2023 il 55% dei fornitori europei si attende una contrazione del 54%. E per il 27% quello venturo non sarà un anno di profitti

Un anno difficile un po’ per tutti
(Keystone)
30 ottobre 2022
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Il 55% dei fornitori europei si attende per il 2023 una contrazione del fatturato (l’anno scorso era il 54%, ma in primavera la prospettiva sembrava migliorare), il 27% si aspetta di non essere profittevole il prossimo anno. Lo dice un’indagine sulla percezione dei fornitori sullo scenario attuale e sulle sfide, effettuata da McKinsey, Anfia e Clepa, presentata al Mauto.

"Fra il 2017 e la prima metà del 2022, quella dei fornitori auto è stata la categoria che ha subìto di più la pressione dello scenario economico in termini di riduzione della profittabilità – spiega Michele Bertoncello, partner responsabile del settore automotive di McKinsey –: per i costruttori è aumentata del 2%, per i dealer del 3%, per i provider di servizi legati all’auto del 2%, mentre i fornitori sono l’unica categoria che ha perso il 4%". Molti i fattori che hanno determinato questa situazione: i fornitori non riescono in primo luogo a trasferire gli incrementi del costo dell’energia sui costruttori di auto, ma pesano anche i blackout e la mancanza di gas, la potenziale recessione, l’indisponibilità delle materie prime.

"È uno scenario difficile, e lo rimarrà per tutto il 2023. Il concetto di resilienza per i fornitori è assolutamente critico. Questo vuol dire dedicare significative risorse e pianificazione strategica per far sì che le aziende siano sempre più agili e in grado di reggere agli shock. Per tanti anni le aziende si sono concentrate sulla profittabilità di breve termine, ora come tanti altri settori sta vivendo volatilità incredibili. Le imprese devono saper reagire. Bisogna capire dove sono le catene di subfornitura, considerare i rischi geopolitici quando si selezionano i fornitori, definire scenari che valutino anche crisi potenziali".