I timori inflazionistici sono però inferiori in Svizzera (+1,2%) rispetto a Stati Uniti (+6,2%) ed Eurozona (+4,1%)
Neuchâtel – I prezzi alla produzione e all’importazione si confermano in aumento in Svizzera: in ottobre il relativo indice calcolato dall’Ufficio federale di statistica (Ust) si è attestato a 104,7 punti, con una progressione dello 0,6% rispetto a settembre e un incremento del 5,1% in confronto allo stesso periodo del 2020.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il dato sui soli prezzi alla produzione – che mostra l’evoluzione dei prodotti indigeni – si è assistito a una crescita rispettivamente dello 0,4% (mese) e del 3,1% (anno), con un indice a 103,0 punti. Nel confronto con settembre sono diventati più cari prodotti petroliferi, gas, orologi e macchine, nonché prodotti metallici.
Il secondo sotto indice, quello dei prezzi all’importazione, presenta un incremento rispettivamente dello 0,9% e del 9,4%, con un indice a 108,5. Anche in questo caso si è dovuto pagare di più – nel paragone mensile – soprattutto per prodotti legati a petrolio e gas. Sono però rincarati anche alluminio, prodotti metallici, macchine e computer. Meno costosi si sono invece rivelati acciaio, apparecchiature per le comunicazioni e preparati farmaceutici.
L’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione è un indicatore congiunturale che riflette l’andamento dell’offerta e della domanda sui mercati dei beni, spiegavano gli specialisti dell’Ust di Neuchâtel in una pubblicazione di qualche tempo fa. Rappresenta quindi l’espressione del concorso di vari fattori, tra i quali in particolare i cambiamenti in atto nelle strutture di mercato, nelle condizioni generali, nella produttività, nei tassi di cambio e nella globalizzazione economica.
Il dato è considerato un indicatore importante per capire lo sviluppo dei prezzi al consumo (cioè l’inflazione), poiché i costi di produzione sono normalmente trasferiti sui prodotti finali. Tuttavia mostra oscillazioni significativamente più marcate ed è molto più volatile a causa della forte dipendenza dalle materie prime.
Come noto il tema del ritorno dell’inflazione è ormai entrato di prepotenza nell’agenda economica mondiale, con i paesi avanzati alle prese con tassi che non si vedevano da decenni. A titolo d’esempio il rincaro annuo di ottobre si è attestato al 6,2% negli Stati Uniti e al 4,1% nell’Eurozona. Anche in Svizzera i prezzi al consumo stanno aumentando, sebbene in modo meno marcato: nel decimo mese dell’anno il relativo indice è salito dell’1,2% su base annua.