Beneficiari sono Confederazione e Cantoni, che riceveranno 4 miliardi di franchi nel 2019, il doppio di quanto inizialmente previsto
L'anno scorso la Banca nazionale svizzera (BNS) ha realizzato un utile di 48,9 miliardi di franchi, un dato conforme a quello pubblicato a inizio gennaio (49 miliardi), a fronte di una perdita di 14,9 miliardi nel 2018. Complessivamente l'istituto di emissione ridistribuirà quattro miliardi di franchi alla Confederazione (un terzo) e ai Cantoni (due terzi). All'inizio dell'anno aveva assicurato una ridistribuzione di due miliardi, ma ventilato un versamento più consistente.Secondo i termini della convenzione per gli anni 2016-2020 sottoscritta dalla BNS con il Dipartimento federale delle finanze (DFF), alla Confederazione e ai Cantoni spetta una distribuzione pari a un miliardo di franchi. Inoltre, sempre in virtù di questa intesa, viene loro versato un importo aggiuntivo di un miliardo di franchi, poiché la riserva per future ripartizioni dopo la destinazione dell'utile supera il valore di 20 miliardi, si legge in una nota della BNS diramata oggi.
In considerazione dell'elevata consistenza di tale riserva, per gli esercizi 2019 e 2020 il DFF e la BNS, venerdì scorso, hanno stipulato una convenzione supplementare che prevede un'ulteriore distribuzione di due miliardi. Per questo l'importo complessivo ammonta a quattro miliardi di franchi, si legge nella nota della BNS ma anche in un comunicato del DFF. Rispetto alla convenzione vigente, quella adottata la scorsa settimana fissa due ulteriori valori soglia: se dopo la destinazione dell'utile la riserva per future ripartizioni supera il valore di 30 miliardi di franchi, la BNS procede alla distribuzione supplementare alla Confederazione e ai Cantoni di un miliardo di franchi per l'esercizio corrispondente; e se dopo la destinazione dell'utile la riserva supera i 40 miliardi, la banca centrale procede alla distribuzione supplementare di un ulteriore miliardo. Dato che per il 2019 queste due condizioni sono soddisfatte, alla Confederazione e ai Cantoni saranno versati complessivamente quattro miliardi.Dopo tali versamenti, la riserva per future ripartizioni risulterà di 84 miliardi di franchi.
Già all'indomani della pubblicazione provvisoria dei risultati, lo scorso 9 gennaio, la distribuzione di due miliardi di franchi aveva suscitato critiche. Va detto però che la stessa BNS aveva già ventilato una distribuzione maggiorata rispetto a quella prevista dalla convenzione in vigore. Versare solo due miliardi di franchi a fronte di un utile di 49 miliardi è "una barzelletta", non aveva esitato ad affermare il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) e consigliere nazionale Pierre-Yves Maillard (PS/VD) in un'intervista pubblicata sul Blick. Questi auspicava che buona parte di queste migliaia di milioni fossero destinate all'AVS. Il presidente della centrale sindacale affermava di essere alla ricerca di alleanze in parlamento.Il giorno stesso il comitato direttivo dell'UDC, riunito come da tradizione, si è manifestato nello stesso senso: ha chiesto che tutta la ridistribuzione fosse attribuita al primo pilastro. Una nuova convenzione ordinaria tra BNS e DFF è in corso di elaborazione per gli anni 2021-2025, si legge nelle due note.
Nel 2019 l'utile sulle posizioni in valuta estera è ammontato a 40,3 miliardi di franchi (2018: perdita di 16,3 miliardi). Il contesto borsistico positivo ha determinato un utile di 32,9 miliardi su titoli e strumenti di capitale. Le perdite di cambio si sono attestate complessivamente a 18,1 miliardi.I proventi per interessi si sono attestati a 9,2 miliardi e i dividendi a 3,7 miliardi. Su titoli e strumenti di debito è stata registrata una plusvalenza di 12,7 miliardi. A fine 2019 il prezzo di un chilogrammo di oro era pari a 47'222 franchi e quindi superiore del 16,3% a quello di fine 2018 (40'612 franchi). Sulle disponibilità in oro, a fronte di una quantità invariata di 1040 tonnellate, è risultata una plusvalenza di 6,9 miliardi di franchi (2018: minusvalenza di 0,3 miliardi).
L'utile sulle posizioni in franchi è ammontato a 2,1 miliardi (2018: 2 miliardi) e risulta principalmente dagli interessi negativi applicati agli averi in conto giro. Per l'esercizio trascorso, la BNS ha fissato a 5,9 miliardi di franchi l'attribuzione agli accantonamenti per le riserve monetarie. Tenuto conto dell'attuale riserva per future ripartizioni pari a 45 miliardi di franchi, risulta un utile di bilancio di 88 miliardi di franchi, che consente di versare agli azionisti il dividendo unitario massimo di 15 franchi previsto dalla legge.