Dal 28 marzo al 3 maggio, con dodici titoli, tra Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio
Da quasi 50 anni i cineclub ticinesi (includendo quelli che cinquant’anni fa esistevano) prestano attenzione a quanto arriva dalle Giornate di Soletta, il festival cinematografico più importante per il cinema svizzero, che hanno compiuto sessant’anni. La prima ‘Selezione delle Giornate di Soletta’, così si chiamava lo sguardo ticinese sulla rassegna che si svolge nella cittadina sulle rive dell’Aar, risale al 1985. Continuata anno dopo anno, è diventata ‘Un po’ di cinema svizzero’. Per i quattro cineclub ticinesi coinvolti – LuganoCinema93, il Circolo del cinema Bellinzona, il Circolo del cinema Locarno e il Cineclub del Mendrisiotto – la missione è quella portare nelle sale locali, quasi sempre in anteprima cantonale, il meglio di Soletta (“con qualche dolorosa esclusione dovuta al diniego dei distributori”, recita il comunicato ufficiale).
‘Un po’ di cinema svizzero’ torna anche quest’anno, dal 28 marzo al 3 maggio, con dodici film tra insigniti di premi importanti, candidature o vittorie ai Quartz, scelti anche solo perché degni di essere visti. A cominciare da ‘Reinas’ di Klaudia Reynicke, fresco di Quartz 2025 al Miglior film, per un viaggio nel Perù degli anni 90, per proseguire con ‘Il ragazzo della Drina’ di Zijad Ibrahimovic, dove la destinazione è la Bosnia con le sue ferite ancora aperte per i massacri subiti. ‘Immortals’ di Maja Tschumi ci porta a Bagdad durante e dopo la rivoluzione del 2019, ‘September 5’ di Tim Fehlbaum nella redazione del canale sportivo della ABC in una Monaco olimpica sotto attacco. Al di là dei paesaggi più idilliaci, altra drammaticità ci porterà con ‘When We Were Sisters’ di Lisa Brühlmann sulle spiagge turistiche di Creta, ‘E.1027 – Eileen Gray And The House By The Sea’ di Beatrice Mingern e Christoph Schaub sulla Costa Azzurra frequentata da artisti e intellettuali, ‘Wir Erben’ di Simon Baumann in una fattoria biologica nel Sud della Francia. Senza spostarci dal Ticino vedremo ‘Osteria all’Undici’ di Filippo Demarchi.
Detto che quasi tutti i registi appartengono alla generazione Ottanta, quindi definibili ‘giovani’, e detto che la metà sono donne, segno che almeno nel cinema svizzero la parità di genere è cosa acquisita, alla proiezione de ‘Il ragazzo della Drina’, martedì 15 aprile al cinema Forum, saranno presenti il regista Zijad Ibrahimovic e il produttore Nicola Bernasconi; venerdì 28 marzo al GranRex di Locarno, ‘Osteria all’Undici’ sarà accompagnato dal regista Filippo Demarchi e dal produttore Nicola Genni; martedì 1º aprile al cinema Iride di Lugano, la proiezione di ‘September 5’ (martedì 15 aprile al cinema Iride), sarà seguita da un dibattito con il giornalista Aldo Sofia, moderato da Alessandro Bertoglio.
Il programma completo sui siti ufficiali dei cineclub: www.luganocinema.ch, www.cicibi.ch, www.cclocarno.ch, www.cinemendrisiotto.ch