Dal successo degli anni '60, parzialmente eclissata dalla relazione con Mick Jagger, a icona della musica indipendente
Marianne Faithfull, icona della musica britannica e figura centrale della scena culturale degli anni ‘60, è morta oggi a Londra all'età di 78 anni. Il decesso è avvenuto in un ospedale londinese, dove l'artista era circondata dai suoi familiari. "Se n’è andata serenamente", ha comunicato il suo portavoce, chiudendo così il capitolo finale di una delle storie più emblematiche del rock britannico.
Nata il 29 dicembre 1946 a Hampstead, Faithfull emerse sulla scena musicale con un background insolito per una rockstar. Discendente di nobiltà austro-ungarica per parte di madre, venne scoperta a una festa nel 1964 da Andrew Loog Oldham, manager dei Rolling Stones. Il suo primo singolo, "As Tears Go By", scritto da Mick Jagger e Keith Richards, la catapultò immediatamente nell'olimpo del pop britannico. La relazione con Jagger, durata dal 1966 al 1970, la rese un'icona dell'era, ma al contempo ne offuscò il talento artistico individuale, relegandola inizialmente al ruolo di "ragazza del frontman".
Gli anni '70 segnarono il periodo più buio della sua vita. La dipendenza dall'eroina la trascinò in un vortice di autodistruzione che la portò a vivere per due anni come senzatetto nelle strade di Soho. La sua voce, originariamente eterea e cristallina, si trasformò in quello che sarebbe diventato il suo marchio distintivo: un timbro profondo, roco, carico di vissuto. Questa metamorfosi vocale, unita a una ritrovata determinazione artistica, portò alla realizzazione di "Broken English" (1979), l'album che segnò la sua rinascita. Il disco, che mescolava punk, new wave e rock, viene ancora oggi considerato il suo capolavoro.
La seconda fase della sua carriera la vide evolversi in un'artista sempre più sofisticata e rispettata. Attraverso album come "Strange Weather" (1987), "A Secret Life" (1995) e "Before the Poison" (2005), Faithfull dimostrò una notevole capacità di reinventarsi, collaborando con artisti del calibro di Tom Waits, Nick Cave e PJ Harvey. La sua arte si estese anche al cinema, dove lasciò il segno con interpretazioni memorabili, tra cui quella in "Irina Palm" (2007), che le valse una nomination come migliore attrice agli European Film Awards.
Il suo ultimo capitolo artistico è stato segnato da una battaglia contro il COVID-19 nel 2020, che la tenne in ospedale per tre settimane e minacciò seriamente la sua vita. Con la resilienza che l'ha sempre contraddistinta, Faithfull si riprese e nel 2021 pubblicò "She Walks in Beauty", un album di poesie romantiche messe in musica con Warren Ellis. La malattia aveva compromesso i suoi polmoni, ma non la sua determinazione artistica. In un'intervista del 2021 dichiarò: "Non so se potrò mai più cantare, ma questo non mi impedirà di fare arte".