Il primo film ufficialmente autorizzato dalla band arriva nelle sale (per ora solo) italiane dal 27 febbraio al 5 marzo
Negli anni 60, quattro ragazzi con la passione per la musica, Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham, attraversavano i piccoli club di tutta la Gran Bretagna, fino al loro incontro nell'estate del 1968 per una prova che cambiò per sempre le loro vite. Nel 2021, al Festival del cinema di Venezia, una versione work in progress del racconto di questa storia raccolse dieci minuti di applausi, ora l'opera è completa.
Diretto da Bernard MacMahon (American Epic) e cosceneggiato e prodotto da Allison McGourty, ‘Becoming Led Zeppelin’ è il primo film ufficialmente autorizzato sul gruppo e ripercorre la storia creativa, musicale e personale dei Led Zeppelin, raccontata attraverso le parole della band stessa. Racconta il regista: “Il mio obiettivo era quello di fare un nuovo tipo di film, un documentario che somigliasse a un musical. Volevo intrecciare le quattro diverse storie dei membri del gruppo prima e dopo la formazione della band, facendo raccontare ampie parti della loro storia solo dalla musica e dalle immagini, in modo da legare le canzoni ai luoghi in cui furono create e agli eventi che le ispirarono. Ho usato solo pellicole e negativi originali, con oltre 70mila fotogrammi restaurati manualmente, e ho ideato delle sequenze di fantasia, ispirate a ‘Singin’ In The Rain’, sovrapponendo filmati inediti di esibizioni dal vivo a fotomontaggi di poster, biglietti e viaggi, per ricreare visivamente il senso di frenesia dei loro esordi”.
Aspettando eventuali date ticinesi, il documentario sarà nei cinema italiani dal 27 febbraio al 5 marzo (l'elenco delle sale sarà pubblicato a breve su nexostudios.it). Il film ha rischiato di non essere realizzato: i registi hanno dovuto affrontare il problema non secondario dell'assenza di reperti video del primo periodo del gruppo. MacMahon e McGourty si sono imbarcati dunque in una ricerca “investigativa” globale per recuperare i materiali necessari a illustrare la storia della band. Il montaggio è di Dan Gitlin, la supervisione del suono è di Nick Bergh, il restauro del suono è del vincitore del Grammy® Award Peter Henderson, con ricerche d'archivio di Kate Griffiths e Rich Remsberg.