Il 17 novembre la Sno parteciperà al ‘Festival di musica e arte sacra’ dopo i Wiener e Santa Cecilia. Il direttore musicale Longato: ‘Felici e orgogliosi’
Dopo il successo del concerto d'esordio, con il Casinò di Berna tutto esaurito il 1° di agosto, per la Swiss national orchestra (Sno) è tempo del bis. Domenica 17 novembre, infatti, sarà ospite a Roma del prestigioso ‘Festival di musica e arte sacra’ dove eseguirà il Preludio sinfonico di Giacomo Puccini e la Terza sinfonia di Anton Bruckner. A colloquio con ‘laRegione’, il direttore musicale della Sno Igor Longato traccia un primo bilancio di questa esperienza «magnifica e stimolante», parla della tournée a Roma e di quanto si sta preparando per il futuro.
Cominciamo dal concerto di domenica 17, come è nata questa occasione?
Per prima cosa mi lasci dire che siamo davvero entusiasti. Siamo un'orchestra nata da poco, composta da soli musicisti svizzeri, di cui la stragrande maggioranza lavora in orchestre europee o svizzere e il 20% è composto da freelance. Alcune eccellenze sono molto felice che vengano dal Ticino e che qui abbiano la loro base. La settimana che ci porterà al concerto la passeremo a provare a Basilea, ospiti della Sinfonieorchester Basel, in una sala dove registreremo il programma che eseguiremo a Roma per avere subito un cd da promuovere e diffondere. I 200 anni dalla nascita di Bruckner e i 100 dalla morte di Puccini sono due anniversari che siamo orgogliosi di poter celebrare in un concerto che abbiamo costruito dal basso e nel tempo, trovando il patrocinio sia dell'Ambasciata svizzera in Italia sia di quella in Vaticano, e anche l'aiuto della Camera di commercio svizzera in Italia e la Scuola svizzera di Roma. E per noi che vogliamo essere ambasciatori culturali sarà particolarmente interessante poter visitare la caserma delle Guardie svizzere prima del concerto.
Un concerto che fa parte, come dicevamo, del ‘Festival internazionale di musica e arte sacra’, molto noto e con ospiti orchestre e direttori importanti.
Certo, e ci riempie d'orgoglio e allo stesso tempo di consapevolezza che è un banco di prova per noi come orchestra, nata da pochissimo, anche se i nostri musicisti sono internazionalmente riconosciuti e con curriculum di tutto rispetto. Questo Festival ha cominciato il suo ciclo bruckneriano nel 2018 considerando il 2024 come anno topico, ed è stato inaugurato dai Wiener Philarmoniker. Recentemente ha ospitato l'Orchestra di Santa Cecilia che, diretta da Daniel Harding, ha eseguito il ‘Requiem’ di Giuseppe Verdi. E siamo felicissimi che sul podio, sia nella registrazione a Basilea sia in concerto a Roma, avremo il maestro Ralf Weikert che ha diretto per vent'anni all'Opernhaus di Zurigo, è nato a Sankt Florian quindi Bruckner lo ha sempre respirato fin dalla nascita divenendone un grande esperto, e cimentandosi spesso con l'opera è anche un profondo conoscitore di Puccini, anche se eseguiremo uno dei pochissimi brani pucciniani che non prevedono una parte lirica. La prima tromba sarà Giuliano Sommerhalder, in un ruolo fondamentale: quando Bruckner mostrò le partiture della Terza e della Quarta sinfonia a Richard Wagner, egli la mattina dopo non ricordandosi più quale fosse la sua preferita esclamò: “Quella con la tromba!”. E noi avremo la prima tromba dell'Osr e già membro del Concertgebouw di Amsterdam.
Il Primo di agosto vi siete concentrati su un repertorio per la maggior parte di compositori elvetici, ora Bruckner e Puccini. È per dimostrare coi fatti che la Sno è un'orchestra orgogliosamente di musicisti svizzeri ma che è pronta a cimentarsi in qualsiasi repertorio?
Esattamente. La nostra orchestra deve essere capace di parlare con tutti, grazie alla qualità musicale e artistica che è indiscutibile. Il concerto di Berna come da lei ricordato era focalizzato su brani brevi e svizzeri, una sorta di ‘community concert’ per avvicinare giovani e famiglie alla musica classica ed è un format che ripeteremo. Poi, chiaramente, intendiamo posizionarci a livello internazionale con programmi più densi, partecipando a Festival o suonando in sale con un pubblico esigente. Questo ci permetterà di collocarci subito nei circuiti che vogliamo, e con un repertorio considerato dai puristi come un banco di prova. Bruckner e Puccini sono registrati ed eseguiti regolarmente dalle più grandi orchestre al mondo, noi vogliamo aggiungerci mostrando come il nostro suono e il nostro approccio possano dire la loro. D'altra parte, avremo esordito come orchestra il 1° di agosto, ma con noi ci sono cinque prime parti dell'Orchestre de la Suisse romande, altrettanti dalla Tonhalle, quattro dalla Opernhaus... Altri musicisti fanno parte dei Berliner Philarmoniker, dei Münchner Philarmoniker, dell'Orchestre national de France, di quella belga, o ancora Bergen, la European chamber orchestra, Stoccolma.
Avete già in mente come sviluppare ulteriormente il vostro progetto?
Il grande seguito che avremo dalla Svizzera a Roma, i biglietti sono andati a ruba, ci mostra un calore e un appoggio di cui siamo fieri. Continueremo con il format del 1° di agosto già sperimentato qualche mese fa, perché un altro nostro grande obiettivo come orchestra è di creare un senso di appartenenza da parte della popolazione, perché la musica deve essere inclusiva. Lo deve essere, però, senza rinunciare mai alla qualità che comunque è richiesta. In altri ambiti, abbiamo già in programma diversi concerti in Svizzera e stiamo costruendo una rete internazionale con organizzatori e agenzie per suonare presto, e speriamo molto, anche all'estero.