Spettacoli

Francis Ford Coppola fa flop al botteghino con ‘Megalopolis’

Il kolossal autofinanziato del regista di ‘Apocalypse Now’ ha incassato finora solo 4 milioni di dollari a fronte dei 140 spesi in produzione e marketing

29 settembre 2024
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Flop "Megalopolis": il kolossal autofinanziato di Francis Ford Coppola ha aperto a sale semivuote al banco di prova del Nord America. L'85enne regista si è consumato per decenni sulla sua favola di avanguardia vendendo alla fine parte del suo impero vinicolo per rastrellare i 120 milioni di dollari di costi di produzione più altri 20 milioni per il marketing, ma il risultato alla prova dei botteghini è stato di appena quattro milioni di dollari di biglietti venduti da giovedì a domenica.

L'implacabile verdetto del box office è stato poco al di sotto dei peggiori pronostici: "Megalopolis", uscito in duemila sale tra Stati Uniti e Canada, a ieri sera era avviato al sesto posto nelle classifiche dietro "Devara Part One", un dramma d'azione in un dialetto indiano disponibile in circa mille cinema. Il primo posto ai botteghini è andato a "The Wild Robot" (Universal/DreamWorks Animation), avviato a rastrellare 35 milioni in tre giorni, seguito da "Beetlejuice Beetlejuice" della Warner con 16 milioni alla quarta settimana nelle sale.

Presentato a Cannes con reazioni contrastate, "Megalopolis" racconta la storia di un brillante architetto (Adam Driver) in una metropoli futurista ispirata all'antica Roma. "Come ogni capolavoro, sarà giudicato dal pubblico nel tempo", ha detto Adam Fogelson, il capo di Lionsgate, che ha distribuito il film, "orgoglioso" di allearsi a un mito come Coppola per dare al film "la vasta presenza nelle sale che si merita".

Alle spalle capolavori come "Apocalypse Now" e la saga del Padrino, Coppola aveva cominciato a sviluppare il film negli anni Ottanta, quando le chance di successo di progetti ambiziosi per un pubblico che pensa erano assai maggiori di quelle di oggi. L'industria del cinema all'epoca dominava l'entertainment e lasciava che il pubblico di un film d'autore crescesse naturalmente nell'arco di mesi. Hollywood allora poteva permettersi di tenere un progetto nelle sale anche per un anno perché, a differenza di adesso, non aveva la concorrenza di internet, della tv via cavo e dei videogiochi. Oggi un film si brucia nell'arco di un paio di settimane, soprattutto se le recensioni e la risposta degli spettatori non sono eccellenti. In primavera sembrava addirittura che "Megalopolis" non ce l'avrebbe fatta ad arrivare nelle sale dopo esser stato respinto da molti distributori.

Coppola è la seconda leggenda di Hollywood a pagare quest'anno il prezzo del nuovo andamento del mercato: quest'estate il costoso "Horizon: An American Saga" di Kevin Costner ha fatto fiasco al box office e i piani di portare il sequel nelle sale sono stati accantonati.