Incontriamo il cane Peo e il poliziotto Mattia, quelli del tormentone utile ‘Siam la Polizia’, step di avvicinamento tra agenti e bimbi (anche cresciuti)
«Io Mattia lo conosco da 5.. 10… 107 m…anni. Insomma da quando mi insegna come fare sulle strade! È così gentile che mi ha fatto vedere anche l’automobile della polizia e mi ha anche nominolato il suo aiutante poliziotto! Siamo amici 1, 2, 3 psst psst io tu amici e colleghi, auncertomomento!». Incontriamo il cane Peo in un pomeriggio che non si sa se pioverà, e sarà bene andare, o vincerà la legge naturale del beltempo. La mezza luce non influisce sul blu del pelo, e quello sguardo alla Beppe Bergomi è sempre accomodante. Gli siede di fianco il poliziotto Mattia, che i bambini conoscono bene. «Siamo in sintonia, tanto che l’ho fatto diventare il mio aiutante», dice Mattia. «Dopo i primi incontri sull’educazione stradale – di mattina, sulla Rsi – sono nate altre cose. Sono andato spesso a casa sua, l’ho anche aiutato a risolvere un caso. Il Peo mi aveva perso un aeroplanone, ma ha trovato il colpevole grazie alle dritte che gli ho dato». E chi era il colpevole? «Il vento».
Dopo la ‘Colazione con Peo’, l’amicizia tra i due amici vestiti di blu è continuata. «Dopo la pausa estiva – racconta il poliziotto – ci siamo incontrati per strada. Lui era in giro da solo con il monopattino, senza casco. Gli ho detto che lo avrei portato a casa io, perché messo così, senza casco, senza i catarifrangenti era in pericolo, e per strada bisogna sempre circolare equipaggiati bene. Prima di andare a casa sua dovevo passare dall’ufficio per vestirmi da poliziotto. “Io sono il tuo aiutante poliziotto, ma non mi hai mai fatto vedere la centrale di polizia!”, mi ha detto lui. Così ce l’ho portato. Ha visto la sala interrogatori, la celletta d’attesa, gli uffici, lo spogliatoio, le cose che ho sul cinturone, e a noi che siamo poliziotti dentro ci è venuta su due piedi una canzoncina. Abbiamo cominciato a cantare “Polizia, polizia, la gente è sicura…”. È nata così ‘Siam la polizia’, canzone che ha la pericolosità tipica dei tormentoni: ti entra in testa e sei fritto.
Peo: come è stato cantare? «Ma a me piace tantissimo cantare, vè? E cantare con gli amici è ancora più specialingo! Mattia canta benissimo però insieme a me canta benissimissimo! Ma se andate ad ascoltare la canzone sul rsi.ch/kids lo sentirete anche voi con tutte le vostre orecchie!». Ti senti un po’ una rockstar? «Cosa voleva dire rockystar? Forse sono un Rocky ma star no, credo… però so che cantare è bello ed è molto divertente ed è anche molto bello e divertente!».
Il poliziotto Mattia all’anagrafe fa Mattia Da Dalt e per il canto non è il primo preso a caso. Nel senso che prima di essere un poliziotto – da ottobre lavorerà quale agente presso il servizio Comunicazione Media a Prevenzione della Polizia cantonale, alle prese con tutto quanto gira intorno a prevenzione e informazione – aveva già cantato eccome. «Canto sempre sotto la doccia», dice ora, ma è una boutade. Un primo singolo intitolato ‘Quanto tempo c’è’, poi l’Ep ‘Da grande’ con dentro l’omonimo singolo che ancora ruota sulle radio svizzere. Un duetto con Silvia Olari (Amici 8) in una canzone che si chiama ‘Aprile’, poi di Die grössten Schweizer Talente, il Festival di Castrocaro. «Entrando in Polizia ho dovuto accantonare il mondo dell’arte per concentrarmi sulla scuola prima e sulla professione di poliziotto poi. Da qualche tempo queste due cose viaggiano di pari passo ed è bellissimo». Anche l’amicizia col Peo è bellissima: «Sono legato alla sua figura anche perché lo guardavo quando ero piccolo, ha accompagnato la mia infanzia. Di tanto in tanto penso a cosa si può fare con lui per fare arrivare un messaggio ai più piccoli e non solo, anche ai genitori».
Sarà la simpatia dell’animale, sarà la padronanza del mezzo televisivo dell’umano, il poliziotto Mattia è un personaggio amatissimo dai bambini. «Me ne accorgo, tanti mi riconoscono come il personaggio. Durante le lezioni di educazione stradale nelle scuole, quando chiedo loro le regole su come si attraversa la strada in sicurezza, nella maniera corretta, mi riportano papale papale delle frasi che ho detto durante la ‘Colazione con Peo’ e che io nemmeno ricordo di avere detto. Quel programma riesce a entrare nelle case e comunica regole importanti, da mettere in pratica con i genitori, con noi, con le maestre. Quando succede questo, hai fatto centro». Col Peo a far da garante: «Certo, se lo dice lui è giusto. Qualcuno forse preferisce le regole scritte sulla lavagna?».
Da Dalt si occupa da tempo di un processo social e web di avvicinamento della Polizia al cittadino. «Quando serve, l’agente di polizia è sempre “la roccia in mezzo alla tempesta”, ma è importante far capire che siamo persone e la cosa più bella è andare in mezzo alla gente e dialogare». È lui dietro le pagine Insagram della Polizia: «È un progetto nuovo, i numeri ci sono, sempre nell’ottica di mostrare la figura di un poliziotto più aperta, che non sia ‘soldatino’ quando non è il caso». Ma torniamo all’intervista...
Che succede adesso? Dopo ‘Siam la polizia’ canzone ci sarà il film? «‘Il Peo e il poliziotto Mattia alla riscossa’? Non è il caso di volare così in alto! Il piccolo schermo è più intimo, entri in casa delle persone in punta di piedi. Il grande schermo è dispersivo: vuoi mettere schiacciare il pulsante del telecomando che ti porta in casa del Peo?». E il Peo risponde: «Una volta una specie di film l’ho fatto: si intitolava “S.O.S. Peo”. Però a me piace vivere drentro la tele, la RSI! Sai, con i miei amici che fanno la tele e tutti gli Amici da casa. Così dopo facciamo tipo guardare i loro disegni, fare delle robe con il Cocco, il Cippete, il Pio e raccontare cosa combiniamo in casa quando facciamo la colazione!». Pensi che canzoni facciano bene ai bambini, Peo? «Certo tutte le canzoni sono utili! Cantare fa bene alla coda che poi si muove di più e ti fa essere felice. Quando sono annoiato? Canto così forte che a volte mi sentono in tutta la tele e in tutta la radio! Ah ah ah!». Detto tra noi, Mattia: come canta Peo? «Canta benissimo, non ha nulla da invidiare a nessuno. Da grande fan di Renato Zero quale io sono, vedrei il Peo molto bene nella reinterpretazione de ‘I migliori anni della nostra vita’. Preparerò un meme per Istagram: “Peo is the new Renato!”.
(Messaggio del poliziotto Mattia ai correttori di bozze: “Gli errori non sono di battitura, è il Peo che parla proprio così”. Messaggio del poliziotto Mattia ai lettori: “Pugnetto da amici forever!”).