La ricorrenza

Novant'anni di Sophia Loren

Breve storia di un simbolo di ‘napoletanità’, da Miss Eleganza al David per ‘La vita davanti a sé’ e in mezzo l'Oscar (e altri premi da Guinness)

Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone
(Keystone)
20 settembre 2024
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La serata speciale organizzata dal Ministero della cultura insieme a Cinecittà, a Roma, sarà la prima tappa di un articolato omaggio in programma oltre oceano da parte di Cinecittà stessa, che in occasione dei novant’anni di Sophia Loren, che l’attrice festeggia oggi, annuncia una sua retrospettiva al Lincoln Center di New York prima, e un’altra al museo dell'Academy a Los Angeles poi.

L’infanzia di stenti a Pozzuoli, i primi passi sui rotocalchi e nei fotoromanzi, il Premio di Miss Eleganza creato per lei al concorso di Miss Italia nel 1950. Sono i primi momenti cardine della vita di Sofia Villani Scicolone, nata a Roma il 20 settembre 1934, figlia del marchese siciliano Riccardo Scicolone Murillo, che riconobbe la bimba ma non sposò mai la madre Romilda, che in Sofia vedeva il riscatto delle occasioni perdute come attrice (attesa a Hollywood, rimase incinta). Il cinema, per l’attrice italiana simbolo di ‘napoletanità’, inizia con una quindicina di piccoli ruoli a fianco dei divi del momento, tra le quali è ricordata l’apparizione senza veli in ‘Due notti con Cleopatra’, con Alberto Sordi. Ma è il concorso di bellezza che le assicura le attenzioni di Carlo Ponti e il contratto in esclusiva di sette anni firmato per lui nel 1951. Dapprima Sofia Lazzaro, poi come Sophia Loren, si afferma in ‘Carosello napoletano’ di Ettore Giannini e poi a fianco di Totò in ‘Tempi nostri’ di Alessandro Blasetti, fino all’incontro con Marcello Mastroianni in ‘Peccato che sia una canaglia’ (sempre di Blasetti) e infine il suo pigmalione, Vittorio De Sica, in ‘L'oro di Napoli’, tutti film del 1954, anno memorabile e punto di partenza.

Lo status di diva e quello di “maggiorata” la portano a rivaleggiare con Gina Lollobrigida, della quale nel 1956 prende il posto nel terzo episodio della trilogia ‘Pane amore e...’ di Dino Risi. La copertina di Life le conferisce visibilità internazionale, incoronandola come emblema della bellezza mediterranea. La convivenza con Carlo Ponti, che secondo la legge italiana non può divorziare dalla prima moglie, crea scandalo ma non ferma il produttore dal portarla a Hollywood, dove Sophia recita con Cary Grant, Frank Sinatra, John Wayne, William Holden, Tony Perkins e Marlon Brando. Nella sua stagione americana non sfigura di fronte a stelle come Marilyn Monroe, Liz Taylor, Ingrid Bergman, ma la consacrazione mondiale avviene al ritorno in Italia: Vittorio De Sica le fa vincere l'Oscar per ‘La ciociara’ (1962). Decisivo è anche il suo Loren-Mastroianni, una coppia da quindici film. Nel 1963 i tre si ritrovano sul set di ‘Ieri, oggi, domani’, portando il film fino all'Oscar per il miglior film straniero, poi in ‘Matrimonio all'italiana’, dell'anno successivo. Tra i film da ricordare, nel 1977, ‘Una giornata particolare’ di Ettore Scola, con l’attrice al fianco di Mastroianni in uno dei film italiani più belli sul fascismo.

È lunga la lista dei premi conquistati da Sophia Loren in circa sessant’anni di attività: dall'Oscar alla carriera nel 1991 ai dieci David di Donatello, dalla Coppa Volpi del 1958 per ‘Orchidea nera’ di Martin Ritt alla Legion d'onore del 1991, dall'Orso d'oro del 1994 al Leone d'oro alla carriera del 1998, un elenco di riconoscimenti che nel 2009 le sono valsi un posto nel Guinness dei primati come l'attrice italiana più premiata di sempre. Nel 2021, in lacrime, ha ritirato il David di Donatello alla miglior attrice per ‘La vita davanti a sé’, film diretto dal figlio Edoardo e vincitore all'Oscar per la migliore canzone (di Laura Pausini). Dello stesso anno è il Nastro di platino dei giornalisti di cinema.

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