Oltre trenta spettacoli, due trittici, una finestra sul ‘ticinese’ Giacomo Puccini e molto altro nella casa delle arti performative per il 2024-25
Buio in sala: sullo schermo appare Audrey Hepburn, sul palco Felipe Tavolaro a cantare ‘On the Street Where You Live’ da ‘My Fair Lady’, come anticipato dall’inconfondibile mise dell’attrice britannica. Si apre così, con la performance artistica, la serata di presentazione della stagione teatrale 2024-25 del Cinema Teatro Chiasso, oltre trenta spettacoli all’insegna del ‘Progresso’, tema di stagione introdotto da Armando Calvia, direttore del Cinema Teatro, con al suo fianco Viktorija Anastasova. “Col progresso – spiega Calvia – facciamo i conti ogni giorno, almeno con quello che noi intendiamo come progresso, e cioè medicina, scienza apparecchi tecnologici. Ma anticamente il concetto era diverso, alle scienze e alle invenzioni tecniche si univano le arti, la letteratura, la poesia, nell’ottica di far crescere una società equilibrata. Oggi viviamo un certo scompenso. Crediamo che il teatro sia un mezzo di contrasto molto efficace, perché ci riporta a una dimensione umana di contatto, empatia, socializzazione, un fenomeno naturale non replicabile artificialmente, come l’emozione che i grandi interpreti dello spettacolo sono in grado di regalarci”.
Gli fa eco Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, che nel sottolineare come “senza punti fissi si rischia di banalizzare, soprattutto in questo momento di accelerazione”. E cita Manzoni: “Non sempre ciò che viene dopo è progresso”. Meglio quindi capire di quale dopo si tratta. A Manzoni, per completezza d’informazione, si era arrivati dalle parole del sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, sul palco a dire di un budget di spesa ridotto per il prossimo anno, “e la cultura è la prima cosa che viene presa in considerazione. Ma faremo del nostro, magari risparmiando in pubblicità”.
Spieghiamo ‘My Fair Lady’ dicendo che il 20 ottobre si tiene il ‘Musical Gala – La fuga delle voci’ benefico (in favore della Fondazione Provvida Madre) organizzato da Lions Club Mendrisiotto, occasione per ascoltare (lo dice il titolo) il meglio del musical internazionale. L’inaugurazione (26.10) è affidata invece all’Orchestra della Svizzera italiana diretta da Giuseppe Mengoli ne ‘Il Doge di Vacallo’, evento fuori abbonamento realizzato nell’ambito delle celebrazioni per i cent’anni dalla morte di Giacomo Puccini, lui che ‘Doge di Vacallo’, autoironicamente, amava definirsi per l’aver vissuto proprio a Vacallo. Nel secondo momento live della conferenza-spettacolo, il Calvia in veste di pianista accompagna la giovane promessa Noemi Cavallo in ‘Sì. Mi chiamano Mimì’, dalla Bohème. Subito dopo, Mario Pagliarani illustra gli altri appuntamenti del Teatro del Tempo legati a Puccini. E poi l’atteso programma.
Andando per temi. La stagione di danza è un trittico che risponde ai seguenti nomi: Parson Dance Company (‘Balance of Power’, 20.1), espressione della visione del celebre coreografo David Parsons, che l’ha Company l’ha fondata a metà anni Ottanta; Caroly Carson Company in ‘Island’, un insieme di assoli, la forma preferita di una altrettanto celebre coreografa (3.4); gli storici Wanted Posse, fusione di hip hop, breakdance e altre danze contemporanee concentrate, portano ‘Dance N’ Speak Easy’, spettacolo che arriva dagli anni del proibizionismo negli Stati Uniti (da fruirsi in occasione della Festa Danzante).
La musica a Chiasso è, per cominciare, un trittico pianistico composto da Marc-André Hamelin (9.1), Arcadi Volodos (7.2) e Federico Colli (30.3). Altra musica arriva dal tributo di Paolo Fresu (con numerosa band) a Miles Davis in ‘Kind of Miles’ (16 gennaio), con titolo che arriva dalla pietra miliare ‘A Kind of Blue’, album del 1959 che si dice essere l’album di jazz più venduto di sempre. La musica avrà i suoi punti fermi nel 26esimo Festival di cultura e musica Jazz (dal 13 al 15.3) e in Festate, Festival di culture e musiche dal mondo giunto alla sua 33esima edizione (dal 13 al 14.6).
Il teatro risponde ai nomi di Chiara Francini nella ‘Coppia aperta quasi spalancata’ (8.11), favola tragicomica di Dario Fo e Franca Rame (un videomessaggio dell’attrice toscana lo introduce in sala). Il tanto cercato negli anni Antonio Albanese – per la felicità di chi l’ha cercato (Calvia) e di chi lo vedrà – arriva finalmente a Chiasso insieme ai suoi ‘Personaggi’, da Epifanio a Cetto La Qualunque e in mezzo altra comicità e poesia, in versione one man show e in quantità doppia (29 e 30.11).
Il “recitar cantando” sarà cosa per Arturo Cirillo (10.12), che porterà in scena il Don Giovanni (da Molière, Da Ponte, Mozart), dando vita a una folgorazione nata a Napoli in tenera età. E il napoletano Enzo Decaro porterà in scena ‘L’avaro immaginario’ (19.12), altro viaggio nel teatro di Molière. Un classico per cominciare l’anno nuovo, ‘L’anatra all’arancia’ per Solfrizzi e Natoli (22.1) e il palco si apre al teatro-canzone di Dada Montarolo con Maria Luisa Cregut e Roberto Regazzoni ne ‘La valigia’ (9.2). È teatro-canzone anche quello Neri Marcorè, deandreiano nel concept album ‘Buona novella’ (18.2), “sorta di sacra rappresentazione contemporanea” delle canzoni di Faber (dalle note di presentazione).
‘Perfetta’ (28.3) è l’ultimo monologo scritto da Mattia Torre (1972-2019), di cui s’incaricherà Geppi Cucciari, per la prima volta in toni non unicamente comici in un “atto di grande amore verso le donne, che le rende uniche”. L’omosessualità in ‘Boston Marriage’ di David Mamet (6.4) vedrà riunite Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria; Tullio Solenghi, già ne ‘I maneggi per maritare una figlia’, sarà nuovamente Govi, questa volta in ‘Pignasecca e Pignaverde’ (12.4), incentrato sul tema genovese per eccellenza: l’avarizia. ‘Alcune cose da mettere in ordine’ (30.4) è lo spettacolo di Rubidori Manshaft nato da un lungo periodo di lavoro in case di cure per anziani, presentato al Fit Festival 2023: è Paola Tripoli in persona, direttrice del Fit, a introdurlo e tessere le lodi di Roberta Bosetti, sul palco con Giacomo Toccaceli. ‘Stai zitta!’ (10.5), spettacolo presentato in occasione di ChiassoLetteraria, è la lotta contro gli stereotipi di genere contenuta nel quasi omonimo libro di Michela Murgia (1972-2023), trasportato a teatro da Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque.
In conclusione. Gratuito per gli abbonati è ‘Buffoni all’inferno’ dello Stivalaccio Teatro (2.2), con Matteo Cremon, Michele Mori e Stefano Rota uniti dall’arte buffonesca di “un decamerone buffo e tragico”. Confermati gli appuntamenti del teatro per ragazzi di ‘Senza Confini’ , di ‘Opera Domani’ e della rassegna cinematografica a tema. Uno spazio lo avrà anche la Musica Cittadina. Per questo e per tutto il resto (abbonamenti inclusi, prezzo invariato rispetto allo scorso anno) si rimanda a www.centroculturalechiasso.ch.