Intervista alla clarinettista Letizia Maulà, in concerto questa sera a Gentilino con il suo New Phoenix Ensemble
Sabato 13 luglio, alle 20.30, il New Phoenix Ensemble si esibirà nella splendida chiesa Sant'Abbondio di Gentilino con un programma che si potrebbe riassumere in "Bach & Ladies": una famosa pagina di Johann Sebastian Bach e alcuni brani nella quasi totalità scritti da compositrici donne, una scelta molto accattivante di cui abbiamo voluto svelare i retroscena intervistando la clarinettista Letizia Maulà, fondatrice del gruppo.
Dal programma emerge un grande impegno nel far conoscere un repertorio che per buona parte è composto da autrici ‘al femminile’. Come siete giunti a compiere una simile ricerca?
Durante il primo periodo della pandemia abbiamo avuto un’amara consapevolezza: non avevamo mai eseguito pagine di compositrici donne. Questo non poteva più succedere e, unendo anche il contributo sociale che ognuna di loro diede alla società del tempo, ci siamo cimentati in questo doppio lavoro di ricerca ed esecuzione.
Un grande lavoro di riscoperta a favore di compositrici che, per il semplice fatto di essere donne, sono state dimenticate o sottovalutate dai loro contemporanei o nel corso della storia.
Il progetto è dedicato appunto esclusivamente a compositrici che durante la loro vita sono state all'ombra di noti artisti maschi del loro tempo e a compositrici che non solo furono straordinarie artiste, ma che ebbero anche un importante impatto nella società dal Sette al Novecento: la suffragista Ethel Smyth, la partigiana Claude Arrieu, l’ebrea femminista Rosy Wertheim, la prima compositrice nominata maestra di cappella Anna Bon e la pioniera della letteratura musicale Australiana Myriam Hyde. Un progetto che ha riscontrato successo tra il pubblico e, non di meno, il sostegno del Ministero della Cultura olandese.
Seguendo il gruppo capiamo che la tua vocazione non si ferma solo a questo.
Mentre cercavo di informarmi sui diritti delle donne ho incontrato la realtà di Rete Donne in Germania, mi sono appassionata e, visto che mancava un collettivo simile in Olanda, un anno fa ho fondato l’associazione nei Paesi Bassi. Mi piace moltissimo avere questo spazio di sole donne provenienti da diversi contesti culturali e sociali, con le quali condividere pensieri e confrontarmi. Per me è importantissimo costruire una leadership femminile e femminista nella società, e Rete Donne si colloca in una posizione transfemminista. Affrontiamo tutti i temi che ci circondano con l’obiettivo di crescere persone migliori e di collocarci al meglio della società.
Per me è fondamentale mettere in connessione la musica con i temi sociali, i diritti civili e delle donne e al tempo stesso creare un tutt’uno con me stessa e la società.
Anche Ceresio Estate è il frutto di un'idea nata al femminile nel lontano 1976 dalle sorelle Moretti che fecero affidamento alla regista musicale Lucienne Rosset per ingaggiare giovani musicisti promettenti. Fu così che concertisti del calibro di Luca Pianca, Diego Fasolis, Fabio di Casola o Emanuele Segre trovarono la loro prima opportunità di esibirsi in pubblico. Tra loro non mancano certo musiciste importanti come Elisa Netzer, Maristella Patuzzi e Giulia Genini. Come ne sei venuta a conoscenza? Che cosa sapevi di questa rassegna concertistica?
Sono venuta a conoscenza di Ceresio Estate sei anni fa, grazie a una collega flautista che conobbi in un’orchestra con cui collaboravo all’epoca. Avendo lei studiato al Conservatorio della Svizzera italiana conosceva la realtà e mi raccontò che questo festival proponeva programmi ed ensemble molto originali e poco convenzionali: un ambiente perfetto per il New Phoenix Ensemble! Mi misi in contatto con il comitato artistico e a distanza di qualche anno siamo davvero felicissimi ora di farne parte.
Non ci rimane quindi che augurarci di vedere la partecipazione di un pubblico numeroso, che sia motivato e incuriosito nell'ascoltare brani che, avendoli potuti assaporare in anteprima, possiamo anticipare quanto siano piacevoli e intriganti.