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L’universo surreale del Varieté Magritte

Debutta il 12 luglio ‘Il Sogno del Sogno’, progetto di studenti e studentesse del 3° anno Bachelor of Arts in Theatre. Incontriamo il regista, Philipp Boë

Dal 12 al 14 luglio a Verscio, poi in tour
(S. Montiglia)
9 luglio 2024
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Gli interpreti: Fanny Déglise, Emma Görrissen, Philippe Huwiler, Benedetta Iele, Mathi Le Coultre, Bruno Amaru Padilla Toledo, Amelie Rüegsegger, Marino Sampayo, Nikoline Ryde, Luna Scolari, Sohane Sourget, Elio Staub, Lukas Ynga. Il titolo: ‘Il Sogno del Sogno’. È il Varieté 2024 degli studenti e delle studentesse del terzo anno Bachelor of Arts in Theatre dell’Accademia Dimitri, messi di fronte al ‘poeta dei sogni’, una delle definizioni che accompagnano René Magritte, il più importante pittore belga del surrealismo, insieme almeno a quella di ‘disturbatore silenzioso’, per la capacità di mettere in discussione – nello spettatore posto davanti ai suoi provocatori dipinti – la percezione della realtà.

È un “universo surreale”, citiamo dalle note di presentazione, quello che i giovani artisti dell’Accademia porteranno in scena, guidati dal professionista di turno, Philipp Boë, affermato performer e regista. Nel surreale che ha colpito la Vallemaggia, ‘Il Sogno del Sogno’ «è un surreale più poetico e piacevole con il quale vogliamo provare a sollevare gli animi. La piacevolezza è ciò di cui, io credo, c’è tanto bisogno in questo momento». Parole di Boë, la cui attitudine, ci tiene a specificarlo, è questa da sempre: «Lavoro con l’obiettivo di toccare l’animo del pubblico, di suscitare reazioni emotive, vibrazioni positive». Ancor più quando si tratta di guardare nell’universo estetico di Magritte: «Gli oggetti in scena, i costumi, la scenografia, tutto rimanda alla sua estetica, e questo ci porta a lavorare con combinazioni sorprendenti». Partendo da alcuni suoi dipinti, lo spettacolo fonde danza, canto, clowneria, ma anche «oggetti che si muovono da soli e cose che appaiono e scompaiono, esattamente come nei numeri di magia». Un teatro «assai poco verbale, molto fisico».

‘Magie nuovelle’

Philipp Boë, formatosi nelle principali scuole europee di circo e teatro in movimento, porta agli studenti dell’Accademia e allo spettacolo in oggetto (che pare ‘tirare’ all’immersivo) un po’ di quella ‘nouvelle magie’ con la quale è identificato, e con la quale ha girato il mondo e vinto premi. «In Francia devono sempre inventarsi un nome! Quando se ne sono usciti con ‘magie nouvelle’, io ricordai loro che cinque anni prima avevo già fatto show di quel tipo. Se mi si guarda da un punto di vista di retrospettiva – aggiunge, sorridendo –, posso dire di avere svolto il mio ruolo nel movimento d’avanguardia». È anche con questa motivazione che ha suggerito all’Accademia Dimitri il mondo di Magritte: «Quasi venti anni fa feci uno spettacolo su di lui, s’intitolava ‘Mémoire de la nuit’. Una parte della scenografia è qui, l’ho portata volutamente come spunto. Non si poteva inventare tutto da zero, perché il tempo a disposizione è breve, 23 giorni lavorativi per fare tutto, così volevo essere sicuro di poter suggerire una base di partenza per i ragazzi e le ragazze».

Libertà

A questo proposito: «Lavorare con i giovani studenti è sempre una grande esperienza, sotto tutti i punti di vista. Sono motivati, affamati di conoscenza, portati alla creazione, spinti dalla voglia di partecipazione, che è poi il mio modo di lavorare». In queste circostanze, Boë dice di non arrivare mai nelle accademie con grandi piani o storie già concluse: «Consegno l’idea di partenza a chi la lavorerà, lascio libertà di scelta su come sviluppare un personaggio, cosa fargli dire, liberi di decidere per una coreografia o per una canzone. Accetto ogni tipo di proposta, da combinare con una drammaturgia coerente, che non sia una mera una successione di atti come accade nel varietà classico». O come nelle precedenti esperienze a contatto con giovani della Staatliche Artistenschule Berlin: «In quel caso i singoli protagonisti lavoravano sul proprio numero, cose più circensi che io mi impegnavo a combinare, creando le transizioni e il finale. Qui a Verscio l’elemento creativo è molto più sviluppato».

‘Il Sogno del Sogno’ debutta il 12 luglio, è ovvio, al Teatro Dimitri di Verscio, per restarvi anche il 13 e il 14. Dal 18 luglio in avanti, un vero e proprio tour lo porterà a Stoccarda, Basilea, Zurigo, San Gallo, Dresda e Praga, con alcuni ritorni in Ticino, a Verscio e Orselina. Il percorso completo è consultabile su www.accademiadimitri.ch. «Resterò insieme alla compagnia per le prime due settimane del tour», chiude Boë, «poi lascerò loro la responsabilità, che in questo mestiere è una parte importante del crescere e diventare indipendenti».


S. Montiglia
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