Musica

Le melodie delle canzoni sempre più semplici dal 1950 a oggi

Lo dimostra uno studio pubblicato su Scientific Reports dalla Queen Mary University di Londra

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4 luglio 2024
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Negli ultimi 70 anni le melodie delle canzoni sono diventate sempre più semplici: la loro complessità si è ridotta soprattutto intorno al 1975, con l'avvento di nuovi generi come la discomusic e l'arena rock, e successivamente tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000, con l'esplosione dell'hip hop e della musica digitale. Lo dimostra uno studio pubblicato su Scientific Reports dalla Queen Mary University di Londra.

I ricercatori Madeline Hamilton e Marcus Pearce hanno esaminato le melodie più importanti (di solito quelle vocali) delle canzoni che hanno raggiunto le prime cinque posizioni delle classifiche statunitensi stilate a fine anno da Billboard tra il 1950 e il 2022. L'analisi dimostra che la complessità dei ritmi delle canzoni e degli arrangiamenti è diminuita nell'arco degli ultimi 70 anni, mentre è aumentato il numero medio di note suonate al secondo. In questo trend si possono riconoscere alcuni momenti di svolta: le cose sono cambiate in modo più evidente nel 1975 e nel 2000, e in misura minore nel 1996.

I ricercatori ipotizzano che i cambiamenti melodici avvenuti nel 1975 possano riflettere l'avvento di generi come la new wave, la disco e l'arena rock. Quelli avvenuti nel 1996 e nel 2000 potrebbero corrispondere invece all'ascesa dell'hip-hop o all'adozione di workstation audio digitali, che hanno consentito la riproduzione ripetuta di audio in loop. Secondo quanto emerge dallo studio, la diminuzione della complessità melodica delle canzoni potrebbe derivare da un aumento della complessità di altri elementi musicali, come il numero medio di note suonate al secondo. Inoltre, i ricercatori sostengono che la maggiore disponibilità di strumenti digitali permetta di esprimere la complessità musicale attraverso la qualità del suono piuttosto che attraverso la melodia.