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A un passo da New Orleans

Sempre di più vicino alle dinamiche della città sul Mississippi, JazzAscona si apre oggi. A colloquio con Nolan Quinn, il suo co-direttore artistico

Nella foto, Beatrice Zanolini in Môme (Édith Piaf Tribute). Nel riquadro, Nolan Quinn
(Foto Quinn: Ti-Press)
20 giugno 2024
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«È tutto pronto». Garantisce Nolan Quinn, che a JazzAscona è passato dallo status di Swiss Jazz Award, attribuitogli nel 2022 per meriti musicali, a codirettore artistico, sempre per meriti musicali, del 40esimo ponte tra il Verbano e il Mississippi, da oggi fino al prossimo 29 giugno. Quinn garantisce anche dal punto di vista della logistica di JazzAscona, per la quale ha l’ultima parola. «Gli americani, gli artisti di New Orleans e tutti i nomi internazionali che suoneranno lungo l’intero arco del festival sono già qui. Gli allestimenti sono completi, gli allacciamenti perfezionati. Abbiamo iniziato a montare e coordinare ogni aspetto a inizio giugno, ora manca solo la musica».

Quanto alla musica, Nolan ci tiene a condividere la responsabilità delle scelte per un quarantennale così particolare con i compagni di direzione Matt Zschokke e, per la parte statunitense, Adonis Rose. «Il mio impegno – specifica il musicista, luganese di nascita – sta soprattutto nell’aver scelto tra tutto il buono che il jazz svizzero può dare. Mi sono incaricato di ingaggiare alcune big band, come quella dell’Esercito svizzero (la Swiss Armed Forces Big Band, ndr) e la Swiss Jazz Orchestra, più qualche altro organico di dimensioni ridotte che andrà a toccare sia i set acustici nel Borgo che quelli sui palchi principali. Ho riproposto una varietà che anche Matt, che fa la parte del leone, gradisce, una mia visione personale che vuole essere in tutto e per tutto complementare al suo lavoro di selezione».

Tra Édith Piaf e James Brown

Il 40esimo JazzAscona, dieci giorni con oltre 300 concerti e 60 band, apre con le modalità conosciute: questa sera alle 18, Tremé Lafitte, brass band di New Orleans, sfilerà strumenti in mano per le vie di Ascona. Una ventina i concerti del primo giorno: tra quelli che non si ripeteranno, JazzAscona pone accenti su ‘Môme’, il tributo a Édith Piaf del fisarmonicista ticinese Danilo Boggini con la voce di Beatrice Zanolini (allo Stage Chiesa dalle 19.30); con ospiti i cantanti Nate Williams e Badrya Razem, dalle 20, lo stage New Orleans ospiterà Joe Dallas & The Monks, insigniti del Premio Ticino di Banca Stato dedicato ai gruppi emergenti della Svizzera italiana. E dalle 22.30, allo Stage New Orleans, The James Brown Tribute Show dei SoluVision Allstars, otto tra i migliori musicisti della scena soul funk svizzera accomunati dalla devozione per il Padrino del Soul. Tra i nomi che torneranno nei giorni a seguire, si segnala l’esordio di Eliza Sonnenschein & the Sunshine Avenue Band (Stage Elvezia, dalle 21) e quello della blueswoman Vanessa Collier (Stage Elvezia, dalle 23.30), vincitrice lo scorso anno del Premio del Pubblico.

Sidemen e bandleader

Che sarà un festival incentrato sulle band si era detto in fase di presentazione. Sull’argomento, torniamo con Nolan: «Abbiamo gruppi rodatissimi, formazioni che definirei quasi ‘perenni’, big band che esistono da decenni, a partire dalla Swiss Jazz Orchestra che festeggia il Ventesimo. Ci sono anche alcune collaborazioni ad hoc, quella di Meschiya Lake con The Jungle Jazz Band, formazione che vive in Europa, ma si tratta sempre di artisti che già hanno lavorato assieme in passato».

A sigillare l’edizione ‘bandistica’, Quinn chiama in causa ‘Jazz Off The Wall’, l’opera artistica di Yuri Catania: «Intende ritrarre ogni singolo artista presente al festival, e io ne ho contati più di 390, e posizionare su quello che lui chiama ‘wall of fame’ ogni singolo volto, e alla fine gli artisti del 40esimo JazzAscona saranno un’unica grande band». Il muro di Catania è quello che a noi pare un tributo che va oltre quello generalmente riservato ai solisti, perché tanto suono nuovo della musica è sempre arrivato anche da gruppi storici: «In musica – commenta Nolan – l’impulso del solista dà la misura, l’impronta, la scintilla, ma per alimentare il fuoco che una scintilla può generare, il solista deve avere strumentisti attorno a sé. E per quanto fondamentale e assiduo possa essere il lavoro di limatura del solista sul gruppo stesso, ci vogliono i sidemen disposti a fare questo tipo di lavoro. Un sideman che crede nel proprio bandleader, che crede in questa novità, è il punto di partenza per la nascita di band che il pubblico ricorderà per sempre, è il caso di Weather Report, nati con Wayne Shorter e Joe Zawinul, e così Steps Ahead, Yellow Jackets e tante altre grandi formazioni».

Mancano poche ore alle prime note sul lungolago. Chiediamo a Nolan Quinn un buon motivo per mettere piede in riva al Verbano: «La varietà innanzitutto, quella legata all’intrattenimento più puro. Il gemellaggio tra le due città ci spinge a essere sempre più vicini alle dinamiche di New Orleans e ai suoi tanti spettacoli che accadono in contemporanea, spostando il pubblico da una parte all’altra della città, il tutto curato da una ‘garniture’ di musica di qualità, elemento imprescindibile per un festival nato per la musica, e incentrato sulla musica». Un festival il cui programma completo è su www.jazzascona.ch.

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