Cinema

Cannes nel segno delle donne, Palma d'Oro ad ‘Anora’

Vittoria a sorpresa per il film indipendente dell'americano Sean Baker. ‘Miglior attrice’ è il cast femminile di ‘Emilia Pérez’, film di Jacques Audiard

Sean Baker con la Palma d’Oro per il suo ‘Anora’, dalla trama che aggiorna il classico ‘Pretty Woman’
(Keystone)
26 maggio 2024
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È una Palma d’Oro a sorpresa quella assegnata ad ‘Anora’, film indipendente dell'americano Sean Baker, storia di una spogliarellista di Brooklyn che vive la favola d'amore con il figlio di un oligarca russo, una trama che aggiorna il classico ‘Pretty Woman’. Solidarietà, coraggio, resistenza e cambiamento hanno caratterizzato il palmarès, ufficializzato dalla giuria presieduta dalla regista e attrice Greta Gerwig (‘Barbie’) nella serata dello storico abbraccio tra Francis Ford Coppola e George Lucas, con il regista del ‘Padrino’ – in gara con ‘Megalopolis’, dato per favorito – a consegnare al creatore di ‘Guerre Stellari’ la Palma d'Oro onoraria.


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Lucas (sx) e Coppola, giganti

La giuria, con un verdetto non previsto, ha dribblato il peso politico del film del fuggitivo Mohammad Rasoulof con un Premio speciale. Ha emozionato il premio alla Miglior attrice, da dividersi tra Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz per la complessiva interpretazione femminile di ‘Emilia Pérez’ di Jacques Audiard, film che porta a casa anche il Prix della giuria. Gascón, che nella pellicola è il narcoboss che decide di cambiare sesso e vita trasformandosi in donna materna e premurosa, ha completato essa stessa la transizione di genere (in passato, era un popolare attore di soap), divenendo la prima persona transgender a ricevere il premio a Cannes. “Stiamo soffrendo, siamo denigrate, domani questa notizia sarà commentata con l'odio di sempre, ma diamo speranza in questo cammino con questo film, c'è l'opportunità di essere migliori: cambiate bastardi”, le parole dell’attrice nel ritirare il premio.


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Karla Sofia Gascon

Di donne e resistenza ha parlato la giovane regista Coralie Fargeat, vincitrice del Premio alla migliore sceneggiatura per l'horror femminista ‘The Substance’, con Demi Moore. Dice Fargeat: “È un film sull'esperienza delle donne del mondo e sulla violenza subita. Spero che possa se non cambiare il mondo, dare almeno un piccolo contributo, essere parte del cambiamento, vicino a tutte le donne che si prendono il rischio di parlare e denunciare e di far parte di questa rivoluzione appena cominciata tutti insieme”.


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Coralie Fargeat

Altre donne sono riecheggiate nelle parole di Rasoulof, premiato per ‘Il seme del fico sacro’: “Le giovani donne del mio Paese, del movimento Donne Vita Libertà, mi hanno ispirato con il loro grande coraggio di lottare. Il mio popolo è ostaggio del regime, una situazione di sofferenza che si vive quotidianamente, gli attori del mio film sono stati trattenuti in Iran con la pressione dei servizi segreti della Repubblica Islamica e sono profondamente triste. Questo film è un miracolo, ma in Iran accadono cose terribili agli artisti, agli studenti universitari, ai giovani. Oggi è stato condannato a morte Toomaj Salehi per la sua attività artistica di rapper”, parole che hanno chiamato commozione e una standing ovation per il regista iraniano.


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Mohammad Rasoulof

È donna anche l'India di ‘All We Imagine as Light’ di Payal Kapadia, 38enne regista che ha vinto il Grand Prix con una storia “di solidarietà ed empatia”, storia di una giovane infermiera di Mumbai, un film “girato come in famiglia”. La regista ha espresso solidarietà alle persone che lavorano al festival, i precari che hanno chiesto tutele e stabilità.


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Payal Kapadia

Il palmarès:

  • Palma d'Oro - Miglior film: ‘Anora’ di Sean Baker
  • Grand Prix: ‘All We Imagine As Light’ di Payal Kapadia
  • Premio della Giuria: ‘Emilia Pérez’ di Jacques Audiard
  • Miglior regia: Miguel Gomes per ‘Grand Tour’
  • Premio speciale: Mohammad Rasoulof per ‘Il seme del fico sacro’
  • Miglior attore: Jesse Plemons per ‘Kinds of Kindness’ di Yorgos Lanthimos
  • Miglior attrice: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón e Selena Gomez per ‘Emilia Pérez’ di Jacques Audiard
  • Miglior sceneggiatura: ‘The Substance’ di Coralie Fargeat
  • Palma d'Oro - Miglior cortometraggio: ‘The Man Who Could Not Remain Silent’ di Nebojsa Slijepcevic
  • Camera d'Or: ‘Armand’ di Halfdan Ullmann Tondel