Il mondo del portoghese Fernando Pessoa in ‘Since I've been me’, piccolo capolavoro di Robert Wilson, in prima mondiale a Firenze
Non c’è dubbio che gli spettacoli di Bob Wilson abbiano da sempre una cifra inconfondibile, tale da renderli riconoscibili all’istante. E non c’è dubbio che a capolavori riconosciuti e ormai storici come l’Odissea si siano affiancati negli anni, come è normale, lavori più o meno riusciti. Quello andato in scena in prima mondiale a Firenze nei giorni scorsi è uno dei migliori Wilson degli ultimi anni e ciò è tanto più sorprendente in quanto si tratta di un lavoro su commissione del fiorentino Teatro della Pergola e del Thèâtre de la Ville di Parigi che, nell’ambito di un programma europeo, vuole omaggiare i 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che riportò la democrazia in Portogallo.
Quale idea migliore dunque se non decidere di portare in scena il mondo del portoghese Fernando Pessoa (1888-1935) massimo autore del Novecento? Dopo aver confessato che si trattava per lui di fare una nuova conoscenza, il regista americano si è gettato a capofitto nell’opera del grande poeta e il suo ‘Since I’ve been me’ risulta un piccolo capolavoro.
I mondi multipli causati dai diversi alter ego – in realtà il poliglotta Pessoa scriveva non sotto pseudonimo, ma sotto eteronimo, e gli scrittori nati dalla sua mente che nel tempo hanno prodotto un’opera variegata ed eterogenea, sono numerosi – questi mondi multipli, dicevo, si abbinano magnificamente con il genio surreale, geometrizzante, fondato sullo spazio e sulla luce, dell’artista texano. I testi sono tratti da alcune delle opere più significative firmate dai vari eteronimi: Alberto Caeiro, primo eteronimo dell’autore e poeta bucolico presente con ‘Il custode delle greggi’, riflessione su Dio e natura; le odi di Ricardo Reis, gli ultimi versi di Alvaro de Campos, il ‘Libro dell’Inquietudine’ di Bernardo Soares e il Faust, opera incompiuta e pubblicata postuma, summa di temi presenti in tutti i suoi (o forse dovremmo dire i loro) lavori. C’è anche una lettera ad Ophelia, unica fidanzata di una vita interamente dedita alla scrittura. Il drammaturgo Darryl Pinckney ordina il materiale in un susseguirsi di frammenti – ironici, comici, tragici, enigmatici – incastonati in un loro spazio, luce e colore, musica tenue e rumori fragorosi di temporali possenti, stoviglie fracassate, tuoni che cadono come bombe, ticchettio della macchina per scrivere. E risate. I sette interpreti di varia nazionalità incarnano i diversi eteronimi, esprimendosi con disinvoltura in quattro lingue (italiano, portoghese, francese, inglese), portando avanti quello spirito che è al centro del progetto dei direttori di teatro Matteo Giorgetti ed Emmanuel Demarcy-Mota, intitolato ‘L’Attrice e l’Attore europei’, mirante a creare una nuova figura di performer, in grado di superare le barriere linguistiche.
La star della serata – una star molto discreta, che non ruba spazio a nessuno – è Maria de Medeiros, volto noto del cinema internazionale, nei panni di un Pessoa che si confonde con Charlot. È lei ad accogliere il pubblico in sala, con occhiali, bombetta e baffetti neri mentre, seduta alla ribalta, disegna piccole geometrie su un fondale color azzurro mare intenso. A lei si aggiungono il brasiliano Rodrigo Ferreira, la franco-brasiliana Janaína Suaudeau, il francese di radici africane Aline Belibi, gli italiani Sofia Menci e Gianfranco Poddighe e l’italo-albanese Klaus Martini. E tutti li vedremo muoversi come attori di un film comico muto o come interpreti di un musical americano o come protagonisti di un dramma shakespeariano, pronti a vestire i panni di una diversa scrittura.
La vita è ingannevole, sfuggente, dolorosa; meglio credere nella scrittura, bisbigliano i figurini e le ombre di Pessoa. ‘Since I’ve been me’ tornerà in scena dal 5 al 14 novembre a Parigi, al Théâtre de la Ville; coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, São Luiz Teatro Municipal de Lisboa, Festival d’Automne à Paris in collaborazione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, lo spettacolo partirà per una tournée internazionale.