La nuova produzione della Compagnia Paravento di Locarno, scritta da Miguel Cienfuegos, è sul palco con Luisa Ferroni
Quando il teatro è impegno civile, voglia e capacità di raccontare il mondo, la sua attualità, le sue storture. “DisCorrendo con Samia”, l’ultima produzione della Compagnia Teatro Paravento di Locarno, è prima di tutto questo: la consapevolezza che chi fa cultura deve assumersi il compito di riflettere, e far riflettere, sulla società. E Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno, in tempi di dopamina gratuita per rapide e illusorie gratificazioni.
“DisCorrendo con Samia” è il doloroso resoconto di una storia paradigmatica dei nostri tempi: quella di una giovane atleta somala, Samia Yusuf Omar, talento dello sprint, che nel 2008, a 17 anni, tocca i vertici partecipando ai 200 metri delle Olimpiadi di Pechino ma 4 anni dopo, sulla rotta del Mediterraneo, appena 21enne morirà nel naufragio del barcone con cui tentava, con altri disperati come lei, di raggiungere le coste italiane.
La cifra stilistica del racconto è quella, inconfondibile, di Miguel Angel Cienfuegos, direttore artistico della Compagnia Paravento, che con un testo chiaramente ispirato dalla sua stessa condizione di emigrante (dal Cile di Pinochet) manda sul palco un’altrettanto ispirata Luisa Ferroni, bravissima a sostenere il pathos per un’ora, in una continua acrobazia fra commozione e sorrisi, dramma e ilarità.
In scena, Ferroni è Eleonora Console, giurista impiegata in “home working” per una compagnia d’assicurazione marittima, la Transatlantic Transport Insurance, per la quale nel caso specifico deve occuparsi delle pratiche riguardanti alcuni container contenenti indumenti usati che la nave Excelsior Cargo perde in mare. Indagando sull’entità del commercio internazionale di vestiti usati che da “noi” vanno a “loro” – salvo poi arenarsi sulla famigerata “spiaggia dei tessili”, letteralmente ricoprendola, ad Accra, in Ghana – capisce una cosa molto semplice: solo ciò che è denaro viene censito, regolamentato, tracciato e, appunto, assicurato. Non lo è l’umanità che i nostri stessi errori spingono a consegnarsi al mare, e nel mare ad ingrossare, inesorabilmente, le schiere dei fallimenti del sistema che ci traghetta, sempre più visibilmente sbandando.
La voce di Samia è, per Eleonora, quella della coscienza, non a caso rappresentata dal suono di nocche che ad essa sembrano bussare, e da quello dello sciabordìo delle onde di quella Medea ormai disposta ad uccidere i suoi figli.
Quello scritto da Cienfuegos è dunque innanzitutto uno spettacolo sulla solitudine, raccontata da due punti di vista fra loro distanti anni luce, ma nello stesso tempo strettissimamente legati. E conferma l’abilità di Ferroni nel sostenere ruoli impegnativi a cavallo fra diversi caratteri.
“DisCorrendo con Samia” si inserisce nel nutrito filone “socialmente utile” della Compagnia Teatro Paravento, che del grande tema dell’emigrazione ci ha già parlato con “Piccoli passi”, “Winnipeg”, “I compagni di scuola di mio figlio” e “Jemmy Button”, allargando lo sguardo sui rapporti Nord-Sud con “La Gallina dalle uova d’oro”, sullo sfruttamento delle materie prime. Tutte storie che Cienfuegos, sempre più lontano dal palcoscenico, ma su esso con la sua penna costantemente e lucidamente affacciato, costruisce come detto sulla propria, raccontata con commovente franchezza nel documentario “Un palco per la vita” – sul teatro come forma di integrazione – realizzato da Lorenzo Pomari e Paolo Vandoni (e prodotto, ce lo si perdoni, da chi sta scrivendo questo articolo).
«L’intenzione – dice l’autore a proposito della “pièce” – è portare in scena argomenti attuali che provocano molte emozioni, che lo facciano senza usare toni eccessivamente drammatici, senza moralismi, invitando il pubblico a partecipare con noi ad una riflessione condivisa. Perché le arti in generale, e il teatro in particolare, possono contribuire a contrastare l’indifferenza». Costumi e scenografie sono di Deborah Erin Parini; le registrazioni sonore di Fabio “Mago” Martino, dello Studio La Corte; mentre la parte tecnica è curata da Helena Mösch.
“DisCorrendo con Samia” verrà messo in scena venerdì 17 e sabato 18 novembre, sempre dalle 19, nonché domenica 19 novembre dalle 17, al Teatro Paravento di Locarno. Informazioni e prenotazioni scrivendo a info@teatro-paravento.ch, oppure chiamando lo 091 751 93 53.